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Rassegna stampa

Roma, si sfila Rangnick: “Voglio un club da titolo”

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NOTIZIE AS ROMA RANGNICK – Sembrano sfilarsi uno dopo l’altro tutti i possibili candidati al ruolo di direttore sportivo della Roma. Ma forse, visti i profili dei candidati, la definizione d.s. è riduttiva, riferisce il Corriere della Sera. Dopo la conferma alla Juventus per Fabio Paratici, nome accostato con forza ai giallorossi e forte di un ottimo rapporto con il Ceo Guido Fienga, ieri ha alzato bandiera bianca anche Ralf Rangnick, il «trainager» che alla fine della passata stagione è stato ad un passo dal Milan e che in estate si è incontrato con Dan e Ryan Friedkin, ricevendo in cambio dei timidi segnali di stima ma nulla di più.

Lo rivela lui stesso in un’intervista rilasciata a El Pais: «Non sto trattando con la Roma – le sue parole -. Non riesco a immaginare di andare lì in questo momento. Penso che gli ultimi 14 anni, trascorsi tra Hoffenheim e Lipsia, hanno mostrato che io sia nel mio momento migliore e che rendo di più quando sono uno sviluppatore di club, più che un allenatore e basta. La mia intenzione è quella di lavorare in un club tradizionale, che sia in Germania o in Inghilterra. Ma mi vedo anche a lavorare come allenatore per un club ambizioso, subito in lotta per il titolo». Di sicuro una squadra con un attacco Dzeko-Pedro-Mkhitaryan – 98 anni in tre – non era molto «ragnickiano».

Nonostante le smentite dei giorni scorsi («Il mio obiettivo primario resta plasmare qualcosa all’Amburgo»), resta in corsa Jonas Boldt, pupillo di Rudi Voeller e attuale d.s. della formazione tedesca che milita in seconda divisione. Come riferisce Sport1 nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro tra i Friedkin e l’ex dirigente del Bayer Leverkusen.

Nonostante l’intenzione di puntare su un profilo italiano, che potrebbe essere il colpo a sorpresa, sembrano restare in corsa solo stranieri. Emenalo, ex d.s. del Chelsea «silurato» nel 2017 da Antonio Conte, con cui è entrato in rotta di collisione, è un altro papabile, così come Campos, in rotta con il Lille con cui sta trattando la risoluzione del contratto. Nel suo caso, la controindicazione riguarda la sua volontà di lavorare «a distanza»: una sorta di Baldini bis, con base operativa non a Londra ma a Montecarlo.

A Roma, però, c’è bisogno di un dirigente che ci metta la faccia, presente a Trigoria e in grado di prendersi le proprie responsabilità. Lo ha chiesto, a più riprese, anche Paulo Fonseca, il cui futuro però è ancora tutto da scrivere.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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