CALCIOMERCATO AS ROMA – Cinquanta milioni lordi di risparmi. Anzi, anche qualcosa in più, esattamente 51,2. Una cifra che vale quasi come gli introiti di una partecipazione media alla Champions League (con qualificazione alla fase ad eliminazione diretta). È quanto la Roma potrebbe mettere a bilancio (inteso come risparmio) nella prossima stagione se dovesse dire addio a tutti quei giocatori che attualmente sono in bilico, scrive La Gazzetta dello Sport.
In tutto dieci, tra prestiti (Lukaku, Huijsen, Sanches, Kristensen, Angeliño, Azmoun e Llorente) e contratti in scadenza (Spinazzola, Rui Patricio e Boer). Dieci contratti mediamente pesanti – tranne quelli dei due baby Boer e Huijsen – che potrebbero alleggerire (e anche di molto) le casse societarie. Certo, poi ci sarebbe da sostituirli quei dieci giocatori lì, ma probabilmente con dei calciatori che guadagnino cifre inferiori.
Il calcolo è stato fatto sul costo lordo dell’ingaggio di ogni singolo giocatore, ovviamente proiettando i conti totali alla prossima stagione, dove la Roma – come del resto tutti gli altri club del nostro calcio – non potrà più usufruire dei benefici del Decreto Crescita (ad oggi, ad esempio, ancora operativo sui contratti di Lukaku e Rui Patricio) e dove i singoli accordi per Angeliño ed Huijsen vengono conteggiati sull’intero arco stagionale e non solo sui sei mesi attuali (essendo arrivati i due spagnoli nel mercato di gennaio scorso). Insomma, una proiezione sulla cifra che la Roma dovrebbe spendere in caso volesse tenere tutti e dieci i giocatori in questione. O, appunto, su quanto risparmierebbe lasciandoli andare via tutti quanti.
Ed allora è evidente che il risparmio maggiore sarebbe quello legato a Romelu Lukaku, la cui permanenza nella Roma è difficilissima anche per l’eventuale costo del suo cartellino (37 milioni di sterline, pari a 43 milioni di euro). Ma un nuovo contratto al centravanti belga alle stesse cifre attuali (7,5 milioni netti) peserebbe al lordo per 13,8 milioni, al cospetto dei circa dieci attuali (grazie proprio agli effetti del Decreto Crescita).
Dopo quello del belga, il contratto più pesante in uscita è sicuramente quello di Renato Sanches, che alla Roma oggi costa 3,6 milioni di euro (per la copertura degli altri 2 contribuisce il Psg), il che al lordo vuol dire 6,7 milioni. Il rischio di tenere il portoghese non c’è, anche perché vorrebbe dire comprarlo e coprire tutto il costo dell’ingaggio (che lieviterebbe addirittura a 10,1 milioni).
Rinunciare poi all’attuale coppia di esterni sinistri significherebbe invece evitare di mettere a bilancio nel monte ingaggi quasi 12 milioni di euro, esattamente 11,9 (Angeliño 6,4 e Spinazzola 5,5): lo spagnolo è in prestito dal Lipsia e per riscattarlo servirebbero anche 5 milioni di euro, l’ex azzurro è in scadenza e potrebbe rinnovare solo su richiesta esplicita di De Rossi ed a cifre assai inferiori a quelle attuali.
Chi andrà sicuramente via sono Rui Patricio (in scadenza, risparmio di 5,1 netti senza Decreto Crescita) e Kristensen (3,7), mentre la Roma sta facendo dei ragionamenti su Llorente (che avrebbe un impatto di 5 milioni lordi) e Azmoun (3,1, tra l’altro l’iraniano è rimasto in nazionale, a Trigoria stanno valutando quando farlo rientrare dopo l’infortunio al ginocchio), per cui però servirebbero anche 12,5 milioni per il riscatto.
Infine è ai saluti anche Boer (0,4) e molto probabilmente pure Huijsen (1,4 lordo il suo ingaggio, ma è destinato a lievitare), che la Juventus è intenzionata a riportare a casa o per puntarci su o per finanziare la rosa futura con il trading. A conti fatti, quei 51,2 milioni di euro per la Roma sarebbero ossigeno puro.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA