Rassegna stampa
Roma, situazione economica critica: perdite per 140 milioni
La situazione economica della Roma è molto critica, come mai durante la gestione americana. La perdita consolidata nei primi 9 mesi del bilancio ammonta a 140 milioni, il debito finanziario netto è a 280 milioni e questo impone scelte decise da parte della proprietà. Oltre all’aumento di capitale da completare, nella relazione consegnata ai soci si fa riferimento alla possibilità di nuovi investitori.
Bloccata, per ora, la trattativa con Friedkin, Pallotta valuta la possibilità di collaborare con nuove fonti di reddito e denaro liquido, che diano ossigeno a conti sempre più in rosso. Le mancate cessioni a gennaio di calciatori come Juan Jesus e Pastore (14 milioni lordi sul bilancio solo di stipendio) che non giocano, rispettivamente, da settembre e novembre, sono state una mazzata; la mancata partecipazione alla Champions League e il coronavirus hanno fatto il resto. La situazione sembra destinata, da qui al 30 giugno, a non migliorare. Anzi.
Ad oggi il patrimonio netto del club è negativo per 26,8 milioni di euro rispetto ai 10,5 del 30 giugno dell’anno scorso. E la differenza tra ricavi e costi è superiore a 30 milioni, con i ricavi a 140,8 milioni e i costi a 171,2 (tra l’altro in calo rispetto ai 194,3 di un anno prima). Nella parte finale della relazione, sul futuro, le parole sono certe. O incerte, a seconda dei punti di vista: «Gli amministratori valutano che gli eventi e le circostanze descritte possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e ritengono che, in considerazione del contesto considerato, sussistano incertezze significative».
Incertezze che non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi che temono di dover rinunciare non solo ai sogni di gloria, ma anche ai giocatori più forti, gli unici «monetizzabili» a breve termine.
(Corriere della Sera)
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