Facce allegre, in giro, non ce ne sono. O meglio, quelle che si incrociano sono solo quelle del Viktoria. Il pareggio della Roma, ancora una volta, sa di limiti. Non è un caso che Spalletti dica: «Chi gioca meno deve sfruttare le occasioni». Oppure che il d.s. Sabatini provi a giustificare il gruppo co sì: «Non credo sia solo una mancanza di personalità. La Roma scivola sulle bucce di banana, ma è anche vero che la squadra ha risposto molte volte in senso positivo». Stavolta solo parzialmente, tant’è che per la quarta volta in 6 partite i giallorossi si sono fatti rimontare.
AUTOCRITICA PEROTTI – E Diego Perotti onestamente lo sottolinea: «Non abbiamo fatto una bella partita. Abbiamo trovato subito il gol ma dovevamo gestire meglio. È la quarta volta che segniamo e ci recuperano. Dobbiamo imparare dagli errori. Non abbiamo certamente fatto la migliore gara della nostra vita. Erano molto concentrati, si sono difesi bene e non siamo riusciti a trovare lo spazio. È vero che pensavamo di vincere, questo ci serve per non fare gli stessi errori nelle prossime gare. Non è stata la partita che ci aspettavamo ma dobbiamo guardare avanti e pensare di fare meglio. Abbiamo sentito il gol subito. Poi abbiamo preso in mano il gioco però non siamo riusciti a segnare». C’è chi pensa che la testa sia alla Fiorentina: «La nostra testa era qui anche se non abbiamo fatto la gara che volevamo, abbiamo delle lacune da colmare. Gerson? Ha fatto un bel primo tempo, ma è giovane».
NUOVI DELUDENTI – Se è vero quello che dice Sabatini («È difficile crescere all’ombra di Totti»), di sicuro tanti dei nuovi non sono piaciuti soprattutto Iturbe e Gerson. A luci e ombre, invece, la prestazione di Paredes. «Non abbiamo saputo gestire la partita, ci farà bene, è mancata la gestione della palla. Con Dzeko abbiamo più profondità in campo. Ora occorre guardare avanti, alla Fiorentina. Dobbiamo fare bene per forza».
ARRIVEDERCI – È quello che vorrebbe anche Pallotta, che oggi saluta Roma ma non è escluso che resti ancora in Italia e che domenica possa accompagnare la squadra a Firenze. In caso non succeda, i saluti della Roma potevano essere migliori.
(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini/D. Stoppini)
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