Josè Mourinho

AS ROMA NEWS BETIS MOURINHO EUROPA LEAGUE – La partita di stasera (ore 18.45) a Siviglia contro il Betis può già considerarsi da dentro o fuori: in caso di mancata vittoria, infatti, la Roma potrà dire addio al primo posto del girone, perché aritmeticamente un sorpasso sugli spagnoli sarebbe impossibile. Una sconfitta, invece, sarebbe quasi una sentenza definitiva per la retrocessione in Conference League, cioè il peggiore scenario ipotizzabile, scrive il Corriere della Sera.

Con un pareggio, infine, i giallorossi di Mourinho rimarrebbero in corsa con il Ludogorets per il secondo posto, che significherebbe giocare un turno in più contro una squadra scesa dalla Champions League.

Per fare risultato ci sarà bisogno che gli attaccanti tornino al gol. Il portoghese non dà anticipazioni su chi giocherà, lasciando aperte più soluzioni. “Ci sono molte possibilità – le sue parole – è tutto aperto. Abraham non ha problemi, il problema è della squadra. Ci sono giocatori di alto livello che vivono un momento simile in altre squadre, il calcio è fatto di momenti: noi abbiamo bisogno di gol per vincere le partite, senza non ci riusciamo. Se avessimo segnato tutte le occasioni create finora, saremmo primi in serie A. Un giorno creeremo quattro palle gol e faremo quattro gol ad una squadra che sarà frustrata per questo. Noi dobbiamo segnare di più ed avere più efficacia”.

La Roma è arrivata a questo punto con molti giocatori infortunati. “Chi ha avuto problemi muscolari come Dybala, Kumbulla ed El Shaarawy ha una storia clinica che dice questo. Ho imparato a piangere meno di quanto non facessi prima e a vivere con la realtà delle cose: potrei dire che si gioca troppo e che i giocatori di oggi hanno una vita e una carriera diverse da quelli di prima. La verità è che ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una partita a settimana e si preparano per quella, i ricchi possono giocare anche una partita al giorno perché hanno una rosa lunga, i meno ricchi hanno ambizioni come i ricchi ma sono più equilibrati e sono in difficoltà: io sto vivendo questo”.

Dopo la gara col Lecce aveva detto che la squadra non fa esattamente quello che chiede. “Non è facile parlare a caldo dopo la partita e a volte c’è bisogno di spiegare: il piano di gioco è una cosa, come viene attuato dai calciatori è un’altra. Dobbiamo avere più disciplina, se qualcuno la perde ci sono delle conseguenze per tutta la squadra. In un anno e mezzo quando abbiamo fatto alcune grandi partite eravamo sempre concentrati e organizzati: sono poche le gare vinte con delle situazioni individuali”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ibanez. “Se lavoriamo – le sue parole – come chiede il mister, arriveremo alla partita al punto giusto e possiamo vincere. Il Mondiale? Penso solo alla Roma”.



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