Luciano Spalletti lo aveva detto ieri sera: “Non ci sarà nessun incontro, domani me ne vado a Firenze”. Oggi, con una foto pubblicata su Instagram da un tifoso che lo ha incontrato alla stazione Termini, è arrivata la conferma: il tecnico della Roma non vedrà James Pallotta. Per il presidente riunioni allo studio Tonucci con il direttore sportivo Massara e il lato commerciale del club, ma nessun appuntamento legato ai rinnovi di allenatore e calciatori. “Non è il momento di pensarci”, ha sentenziato dopo la partita col Sassuolo, e il motivo è chiaro: senza sapere con certezza se avrà o meno a disposizione i soldi dell’accesso diretto in Champions, circa una quarantina di milioni, la Roma si blocca e non fa nulla.
CASI DA RISOLVERE — Due anni senza gli introiti della massima competizione continentale avrebbero effetti complicati sul bilancio: un anno fa è stato ceduto Pjanic e, visto il fallimento col Porto, non è arrivato il centrocampista richiesto da Spalletti e a gennaio, Grenier gratis a parte, non è stato fatto mercato. Adesso la priorità è (sarebbe) concentrarsi sui rinnovi. La lista è lunga: oltre a Spalletti, ci sono Totti e De Rossi. Il primo sta decidendo se smettere o meno, in caso ha pronto un contratto di 6 anni da dirigente (non si sa con quale ruolo, anche questa per Pallotta non è una priorità), mentre il secondo, con ogni probabilità, resterà alla Roma per altri due anni. Ma firme, per ora, non ce ne sono.
PROLUNGAMENTI E AUMENTI — C’è poi Kevin Strootman: il suo contratto scade tra un anno, in teoria sarebbe il caso più urgente, ma la Roma è convinta che, anche di fronte ad eventuali offerte, l’olandese, vista la riconoscenza che ha per la società dopo i due anni da infortunato, non andrebbe mai via a 10 mesi dalla scadenza o, peggio, a parametro zero. Pallotta, un anno e mezzo fa, aveva annunciato il suo rinnovo, ma firme e annunci non si sono visti. Discorso simile per Manolas, che però ha un anno in più di contratto: il suo scade nel 2019, sembrava dovesse rinnovare (con adeguamento) mesi fa, ma è tutto fermo. Fermo è anche l’adeguamento che, la scorsa stagione, la Roma aveva promesso a Nainggolan, dopo il rifiuto al Chelsea, e lo stesso Radja aveva ammesso di parlare in tal senso con la società. Nessuna novità anche su questo fronte.
COPPA O CHAMPIONS? — A questo punto la sensazione è che, De Rossi a parte visto che scade a giugno, fino al termine del campionato non si muoverà nulla. I soldi della Champions servono per capire su che budget impostare conferme, cessioni e rinnovi, e pazienza che le sincere parole di Pallotta siano piaciute poco ai tifosi: “Se proprio devo scegliere, preferirei andare in Champions, significherebbe molto per la squadra e avremmo molti vantaggi in termini economici”. Soprattutto uno: provare a tenere tutti i big, condizione indispensabile per l’eventuale rinnovo di Spalletti.
(Gazzetta.it – C. Zucchelli)
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