“Ma se il secondo posto è il Paradiso, il terzo cos’è?”. La domanda, ispirata da una dichiarazione di Luciano Spalletti, serpeggia tra radio impazzite e social presi d’assalto dai tifosi. La Roma non ha solo perso il derby, ma ha fallito una partita determinante per il consolidamento del secondo posto messo ora a repentaglio dalla vittoria del Napoli a San Siro. La squadra di Sarri è a -1 in classifica dalla Roma, con un calendario nettamente più semplice rispetto a quello dei giallorossi: Cagliari (in casa), Torino (in trasferta), Fiorentina (in casa), Sampdoria (in trasferta). Domenica sera Dzeko e compagni saranno al Meazza ad affrontare un Milan che non vince da un mese (l’ultima volta è stata col Palermo in casa), reduce dal pareggio col Crotone, la sconfitta con l’Empoli e il pari nel derby. Poi ci sarà da giocare contro Juventus, Chievo e Genoa. I preliminari ad agosto sarebbero l’inferno per Pallotta che rischierebbe di perdere un sostanzioso introito derivante dalla Champions League qualora la sua Roma dovesse essere esclusa dalla competizione; questo comporterebbe un mercato di basso profilo, cessioni eccellenti e difficoltà a trovare allenatori di livello che possano succedere a Luciano Spalletti.
LUCIO AGLI SGOCCIOLI – L’apparente retromarcia di Lucio fatta dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia (unico vero obiettivo del tecnico assieme al secondo posto), non ha calmato i tifosi della Roma (che oggi a Trigoria hanno snobbato la squadra) colpiti nell’orgoglio dopo il derby perso 3 a 1, ma anche per il trattamento riservato ad un’icona come Francesco Totti: “Esonero immediato a Spalletti, anzi se fosse una persona onesta si dimetterebbe lui oggi”, tuonano i fan della pagina Facebook del club. “Spalletti ora basta, hai parlato troppo e non hai vinto niente” e ancora “squadra senza gioco, senza idee, senza attributi! Pensare che con un monte stipendi che è un decimo del nostro l’Atalanta ha dato del filo da torcere alla Juve, mi fa cascare le braccia”, ma c’è anche ci attacca la dirigenza “Grandissima proprietà americana sette anni zero titoli…e solo tante umiliazioni. Chi ancora li difende è della Lazio. Andate a casa”.
TIFO SPACCATO – Alle migliaia di proteste social va ad aggiungersi anche una Curva Sud spaccata. Tutto è iniziato venerdì sera con un comunicato del gruppo organizzato “Roma”: “Non è più il derby che aspettavamo, non è più un’occasione per festeggiare o cantare, non troviamo più motivo di fare tutto questo, dopo che i nostri Fratelli, già sottoposti a Daspo, vengono affossati da nuove misure cautelari che li penalizzano in famiglia ed a lavoro. Hanno creato dei mostri, allora vi diciamo che lo siamo tutti. Per rispetto non canteremo e non porteremo bandiere, siamo tutti Ultras, siamo tutti mostri”. E così è stato, silenzio in Sud se non qualche coro per i diffidati, fino a quando il settore lato Monte Mario (ex Distinti) ha iniziato ad incitare la squadra. A seguirli anche la parte alta della Curva (quella dove c’è il gruppo storico dei Fedayn): a 20′ dal fischo finale sono partiti i cori per la Roma, ma la parte bassa è rimasta rigorosamente in silenzio.
(Il Messaggero – G. Lengua)
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