Eusebio Di Francesco

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) Qualcuno, visto come è andata Chievo-Roma, l’ha buttata sullo scherzo e dopo il sorteggio ha twittato: «Lo Shakhtar su Sorrentino». Evidentemente, la partita del portiere ancora non è andata giù a parecchi romanisti, ma magari a far passare un po’ l’amarezza per il pari ci ha pensato il sorteggio di Champions. «Difficile, molto difficile, ma si può fare», il mantra che si è diffuso dalle 12 tra web e radio: tutti hanno tirato un sospiro di sollievo per aver evitato Bayern e Real, qualcuno c’è rimasto male per non aver pescato il Basilea, qualcun altro ancora ha ricordato che gli ucraini hanno eliminato il Napoli e allora tranquilli non proprio, ma consapevoli sì.

NEL 2011 – Consapevole la Roma lo era anche 7 anni fa, quando poco prima del passaggio agli americani la squadra dei Sensi pescò lo Shakhtar: era il 17 dicembre 2010, e quel giorno un’altra italiana, il Milan, pescò il Tottenham. Corsi e ricorsi storici, come le frasi di Ranieri di allora, simili a quelle di oggi: «Conta essere pronti, dovremo essere bravi perché hanno buone individualità. Non sottovalutiamoli». Praticamente, quello che ha detto Totti. La storia è nota: la Roma perse 3-2 in casa (per i giallorossi segnarono Perrotta e Menez), poi a Donetsk (nello stadio pesantemente danneggiato da due esplosioni nel 2014), con Montella al posto di Ranieri, ne prese 3. Tanti saluti alla Champions, a Mexes espulso, e pure a De Rossi, poi punito dalla Uefa con tre giornate per una gomitata a Srna (oggi sospeso per doping) scovata dalla prova tv.

CINQUE ANNI PRIMA – Non era quella la prima volta che la Roma affrontava però lo Shakhtar. Ricordi ben più piacevoli sono quelli del 2006, quando, nel girone la Romaperse 1-0 in trasferta ma, soprattutto, vinse 4-0 all’Olimpico con gol di De Rossi, Taddei, Pizarro e Totti. Quello dello storico capitano giallorosso, una girata all’incrocio dei pali, è un gol a cui Francesco è molto affezionato, perché è il primo di sinistro dopo l’operazione e con la placca nella caviglia. Quella Roma lì, con Spalletti in panchina, era al suo debutto in Champions, ma ebbe la capacità di soffrire per poi portare a casa tre punti preziosissimi.

OGGI – Sono trascorsi 11 anni e quelli sono gli unici punti raccolti contro gli ucraini, che negli altri tre precedenti hanno sempre vinto, realizzando sette reti e incassandone appena due. Non solo: nel 2011 lo Shakhtar, eliminati i giallorossi, è riuscito ad arrivare ai quarti di finale di Champions (poi eliminato dal Barcellona), oggi la Roma spera di prendersi la rivincita. Lo aspetta De Rossi, unico superstite dei quattro confronti precedenti, e lo aspetta pure Di Francesco, che dopo Spalletti, Ranieri e Montella sogna di essere l’unico allenatore romanista a non essere battuto dallo Shakhtar.



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