Roma, stop a Zapata: Mourinho ancora senza punta

CALCIOMERCATO AS ROMA ZAPATA LUKAKU – Il crocevia stagionale è arrivato in anticipo. Non serve attendere il campo, l’inserimento dei nuovi, capire se Dybala garantirà o meno il 70-75% delle gare. Basterà semplicemente aspettare e vedere come andrà a finire la questione centravanti. Perché dopo un’estate a rincorrere invano attaccanti molto diversi tra loro – Scamacca, Morata, Arnautovic, Veliz, Beltran, Marcos Leonardo, Muriel e per ultimo Zapata (ieri il no dell’Atalanta alla proposta ufficiale 5+5 di Pinto) – la Roma è arrivata a un bivio, scrive Il Messaggero.

Prima ipotesi: in un mercato che non è mai stato caratterizzato dalle scelte (per i noti paletti del Ffp) ma dalle opportunità, ora sul piatto c’è la più grande e inattesa delle occasioni, Lukaku. Serve uno sforzo, un all-in, anche dovesse comportare il sacrificio futuro di Abraham, arrivare al limite o quasi per il transfer balance e/o inserire un calciatore nello spogliatoio che guadagnerebbe (12 milioni, mitigati dal Decreto Crescita) il doppio di Dybala.

Seconda ipotesi: avendo la certezza che la Roma alla fine almeno un centravanti lo prenderà, ridursi agli ultimi giorni per prendere un esubero della Fiorentina (Jovic, offerto nelle ultime ore), un prestito del Psg (Etikité, che piace anche al Milan) o del Chelsea (Broja), il Willian José (Betis) di turno oppure rischiare su un profilo giovane come Abel Ruiz (Braga), alimenterebbe molte più perplessità di quante ora già non ce ne siano.

Mou è stato chiaro: «Siamo in ritardo, lo saremmo anche arrivasse Mbappé». E siccome il francese non arriverà, il rischio di una scelta che non soddisfi José è dietro l’angolo. Del resto per l’intera estate è sempre stata una questione di tempistiche sbagliate: Tammy si è fatto male il 4 giugno (81 giorni fa) e se è vero che per lungo tempo la Roma non ha avuto a disposizione liquidità per muoversi, la cessione di Ibañez da un paio di settimane ha cambiato più di qualcosa.

E la dimostrazione arriva dalla proposta avanzata al Santos: 18 milioni, compresi i bonus (6), Pinto li ha offerti. Che poi sia arrivato tardi (come ha spiegato il presidente Rueda nei giorni scorsi: «Se ci avessero offerto subito 15 milioni di base, forse sarebbe finita diversamente»), come tardivo è stato l’inserimento per Beltran e il tentativo per Zapata (fosse arrivato prima del ko di Touré…), non toglie il fatto che la Roma un minimo di liquidità ce l’ha. Se poi è già stata bloccata per gennaio, questo potrà spiegarlo Pinto a fine sessione.

Adesso però resta capire quale sarà il centravanti che arriverà. Inutile girarci intorno: la suggestione Lukaku ha ormai preso piede. Al di là delle smentite di rito, a Trigoria stanno ragionando se è possibile imbastire una trattativa del genere, rigorosamente in prestito, che dovrebbe avere il via libera del Chelsea (che ad oggi non c’è) e dei Friedkin. Lukaku a Londra guadagna 12 milioni che grazie al Decreto Crescita scendono a 8,5. Cifra che rientrerebbe di poco nei paletti del transfer balance ma comporterebbe un sacrificio non di poco conto nel piano di risanamento giallorosso che chiederebbero un aiuto ai Blues. Ad oggi, non c’è trattativa. Tra qualche giorno, chissà.

Per questo motivo si sta cercando di capire se possano esserci delle piste alternative. Difficile, al momento, riaprire i canali per Morata, che potrebbe andare alla Juventus se Giuntoli venderà Kean, proposto anche a Trigoria ma a titolo definitivo. Le piste più semplici da praticare restano così quelle legate a Etikité e Jovic, se la Roma intende muoversi esclusivamente con la formula del prestito con diritto di riscatto (complicato Broja, bloccato da Pochettino). Altrimenti, investendo, i due profili che Pinto ha messo nel mirino da tempo sono per età molto diversi tra loro: il primo è Abel Ruiz, 23 anni, ieri impegnato con il Braga contro il Panathinaikos per accedere ai gironi di Champions. L’altro è Willian José, 31 anni, brasiliano del Betis Siviglia. Al termine del mercato mancano ormai 8 giorni. Non resta che attendere.

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