Josè Mourinho

AS ROMA NEWS EMPOLI – Il tempo delle analisi, delle chiacchiere, del “centrocampo compassato”, dell'”attacco poco cinico”, della difesa che balla o degli “errori individuali”, è finito. Come riferisce Il Messaggero, di ritorno da Razgrad, Mourinho lo ha ribadito al gruppo. E per scuoterlo ulteriormente ha deciso di convocare Zaniolo. Sì, proprio Nicolò, “l’uomo che rompe gli equilibri” (ipse dixit). E poco importa che non si fosse ancora allenato sino a ieri con i compagni dopo la lussazione alla spalla rimediata contro la Cremonese (22 agosto) e che lo staff medico avesse invitato José ad aspettare ancora una settimana.

Incassato il sì del ragazzo, Mou ha fatto come al solito di testa sua. Anche perché questa sera a Empoli servono tutti. Chi partirà dall’inizio o chi, come Nicolò, potrebbe dare il suo contributo nella ripresa. Ma occhio alle ulteriori sorprese. Perché memore della passata stagione dove la Roma dopo 37 minuti vinceva 4-0, grazie proprio alle accelerazioni di Zaniolo, non è escluso che José possa pensare di rischiarlo già dal via.

Al Castellani va in scena infatti la partita-chiave di questo avvio di stagione. La definizione potrà far sorridere qualcuno ma non vincere, alimenterebbe il venticello della polemica che sinora soffia a giorni alterni. Il tecnico ne è consapevole. E sa che deve provare a cambiare qualcosa. Anche a discapito di qualche titolare. Questa sera rischia di rimanere a guardare uno tra Cristante e Matic.

Nei due spezzoni disputati a Udine e contro il Ludogorets, Camara ha dimostrato infatti di poter rappresentare una valida alternativa. O almeno di avere delle caratteristiche che si sposano meglio con Matic (o con lo stesso Bryan). Anche il guineano (come Belotti) non ha i 90 minuti nelle gambe. Ma insistere con una coppia che non riesce né a velocizzare il giro-palla tantomeno a coprire la difesa (l’azzurro ha sulla coscienza, insieme a Mancini, il primo gol subito in Bulgaria), non ha senso. Serve proporre qualcosa di nuovo. O perlomeno di diverso.

Perché la Roma da un paio di partite è sempre uguale a se stessa. Monotona e prevedibile con gli avversari che le concedono il possesso-palla, chiudono gli spazi per vie centrali, aspettano che i giallorossi calino alla distanza per poi punirli alla prima disattenzione. Serve una squadra dinamica, vivace, che sappia aggredire e che torni a fare pressing. I numeri delle ultime giornate sono la fotografia del momento difficile di Pellegrini e compagni: 6 reti subite in 180 minuti dopo che la difesa ne aveva incassate 12 in 19 partite, collezionando la bellezza di 10 clean sheet; appena 7 i gol segnati in 6 gare stagionali dopo che lo scorso anno si viaggiava nei primi 7 match stagionali a velocità tripla.

L’Empoli sembrerebbe (condizionale d’obbligo) l’avversario perfetto. Ama giocare il pallone, non fa barricate e in questo avvio di serie A, ad eccezione dello 0-0 contro la Fiorentina ha sempre subito almeno un gol (con Salernitana, Verona, Lecce e Spezia). Le parole ieri del suo allenatore, Zanetti, sono la conferma di una squadra che giocherà la sua partita: “Se abbiamo paura, meglio andare a mangiare una pizza”. Quella che si augura gustare Mourinho di ritorno a Roma. La squadra, infatti, come già accaduto a Salerno, dopo il match farà ritorno immediatamente nella Capitale.

Al Castellani, come al solito, sarà massiccia la presenza del tifo giallorosso. Sono previsti infatti oltre tremila tifosi che saranno posizionati tra il settore ospiti e la tribuna centrale. Giovedì contro l’Helsinki, saranno invece in 40mila all’Olimpico che presenterà il tutto esaurito contro l’Atalanta domenica. Non c’è risultato che tenga: la passione romanista non si attenua.



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