La Roma ci ha preso gusto: 4° successo di fila in campionato, battendo 3 a 1 il Sassuolo a Reggio Emilia, e 2° posto adesso in solitudine, dopo la resa del Milan a Marassi, martedì sera contro il Genoa. Spalletti, insomma, ha usato il turno infrasettimanale per far capire alla Juve, avanti sempre di 2 punti, quanto sia migliorato il suo gruppo in questo mese di ottobre. In cui il ritmo è da scudetto. Il simbolo è Dzeko che, con la sua terza doppietta, è sempre più capocannoniere: 10 gol in 10 giornate, già più che nel campionato passato, quando si fermò a 8. E il centravanti guida il miglior attacco torneo, con 26 reti, con cui spaventare proprio i campioni d’Italia. La vittoria è fiorita nella ripresa, dopo i primi 45 minuti vissuti in altalena. Il Sassuolo è aggressivo, nonostante siano assenti i 2 giocatori di riferimento: Magnanelli, l’unico regista che ha in rosa, e Berardi, l’interprete di maggiore talento. Nessuno, almeno all’inizio del match, se ne accorge. Anche se Di Francesco, per cautelarsi, cambia il sistema di gioco e dal 4-3-3 passa al 4-2-3-1, specchiandosi nella sua ex squadra. Che, in 7 precedenti, non ha mai battuto. Di solito è andato meglio all’Olimpico, dove ha sempre pareggiato. Stavolta al Mapei Stadium ha studiato nei minimi particolari il piano per interrompere il suo digiuno. Niente da fare: 8° tentativo a vuoto e nuovo ko. Si è affidato ai giovani, chiedendo loro sacrificio e corsa. In fase di non possesso palla, ecco il 4-4-1-1, chiedendo a Politano e al diciottenne Adjapong di abbassarsi accanto ai due mediani Mazzitelli e Pellegrini. Matri e Defrel fanno pressing, con i ventenni ad accompagnarli. La Roma fatica, lenta e macchinosa, come sorpresa dall’atteggiamento sbarazzino dei rivali, dinamici e convinti. Il gol di testa di Cannavaro, libero quando salta in area con Fazio e Manolas spettatori, nasce dalla raffica di finte che Emerson permette a Politano che poi pennella il cross per il vantaggio. Il gol è anche il primo che la Roma prende sul campo di Reggio Emilia, al quarto viaggio. Che, però, finirà lo stesso come i precedenti.

CT INTERESSATO – In tribuna Ventura è incuriosito dai pischelli di Di Francesco. La coppia dimediani è sbocciata sui campi di Trigoria: Mazzitelli, classe ‘95, e Pellegrini, classe ‘96, non si impauriscono davanti a De Rossi e Strootman. Nella prima parte sono addirittura più spigliati e continui. Con Politano sono 3 i titolari svezzati dal club giallorosso e lasciati partire solo per mettere qualche soldino in cassaforte. Sono loro che, guidati da Di Francesco, complicano la serata alla Roma. Che, accendendosi a intermittenza, lascia a Defrel campo e spazio per ripartire. La gara regala emozioni. Nainggolan, calciando da fuori, colpisce la traversa e, a fine primo tempo, lo imita Dzeko, girando di sinistro, su iniziativa di Emerson.

TANDEM COLLAUDATO – La Roma alza il ritmo nella ripresa e finalmente si riprende la gestione del match. Il quinto assist vincente di Salah consente a Dzeko di segnare il suo 9° gol. Sinistro in corsa e diagonale perfetto per il pari momentaneo. Di Francesco si rende conto che il Sassuolo sta in difficoltà e interviene in fretta. Fuori Matri, con Defrel centravanti, e ritorno al 4-3-3 con Biondini in più a centrocampo. Spalletti risponde con Paredes per Strootman che non sembra ancora al cento per cento. Ma Dzeko guida i compagni a prendersi il secondo successo esterno della stagione: Lirola, appena entrato per Gazzola, lo stende in area. L’attaccante, di potenza, trasforma il rigore per il vantaggio. Prima di rivedere in campo Ruediger e di assistere all’infortunio di Florenzi, al suo posto Totti, Nainggolan chiude il match e dà appuntamento ai tifosi giallorossi, entusiasti per la rimonta in Emilia, al Castellani di Empoli. Domenica in viaggio, per tentare il sorpasso. La Juve è lì.

(Il Messaggero – U. Trani)



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