AS ROMA NEWS SLAVIA PRAGA SVILAR – Per un ragazzo di ventiquattro anni non deve essere facile vivere due stagioni da secondo portiere, dietro a Rui Patricio titolarissimo e pilastro di Mourinho e della squadra. Non deve essere facile vedere tanti suoi coetanei scendere in campo con frequenza da titolare o a partita in corso, mentre lui invece è relegato in panchina a guardare gli altri.
Come riferisce il Corriere dello Sport, va dato quindi atto a Mile Svilar di avere una grande forza mentale, come anche lui ha sottolineato in conferenza stampa, per restare sempre sul pezzo e non demoralizzarsi per i pochi minuti giocati: «Mi sento migliorato soprattutto mentalmente, questo grazie al lavoro svolto nell’ultimo anno e mezzo insieme al preparatore Nuno Santos. E adesso va sempre meglio. Mi sono abituato più a lavorare con la squadra. Ho giocato qualche partita l’anno scorso, ma ora mi sento più maturo, più portiere». E questa è la cosa più importante per Svilar.
Così come avere quotidianamente gli stimoli per lavorare, allenarsi sapendo di rimanere in panchina e giocare poche partite stagionali. E in questo forse sta la difficoltà maggiore: reggere la pressione nelle poche partite stagionali in cui scenderà in campo. Un anno fa non ci è riucito sempre al meglio, nelle prime due sfide di Europa League di questa stagione contro Sheriff e Servette invece ha risposto presente, strappando anche gli applausi dei tifosi: «Sono giovane e mi prendo le occasioni che il mister mi dà. Sono concentrato nel migliorare, perché è il mio lavoro. Sicuramente sto meglio adesso e mi sento bene. Sono pronto per scendere in campo e giocare».
Ecco lo Slavia Praga, altro test importante per lui: «Abbiamo analizzato la squadra e studiato i giocatori prima di scendere in campo. Loro sono una buona squadra, con un buon attacco. Sarà sicuramente una partita difficile, ma noi siamo attrezzati per fare bene. Domani (oggi, ndr) li studieremo ancora per essere poi pronti a scendere in campo nel migliore dei modi».
Sfruttare ogni occasione per rivelarsi all’altezza della Roma e poi chissà, sperare nel futuro. Quello che lui al momento vede lontano per concentrarsi sul presente ma che sotto sotto monitora in base anche alle condizioni del suo compagno di squadra: «Lasciare la Roma in estate non è mai stata un’opzione – ha ammesso il serbo –, sono sempre stato concentrato sulla Roma».
Qualche interessamento per il prestito del ragazzo c’è stato, ma evidentemente sia lui sia il club non lo hanno voluto prendere in considerazione. Ora l’obiettivo è giocare e crescere il più possibile, per arrivare a fine stagione e valutare la situazione. Perché Rui Patricio (36 anni a febbraio) ha il contratto in scadenza a giugno e difficilmente la Roma glielo rinnoverà. Ecco allora aprirsi un bivio: il club punterà su di lui come titolare oppure cercherà un altro portiere, sicuramente più giovane del portoghese che lo relegherà nuovamente in panchina? «Adesso sono concentrato sullo Slavia Praga, il prossimo anno è il prossimo anno (ride, ndr)». Un modo elegante per dire che anche per lui il futuro è un punto interrogativo.
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