Un anno dopo, ancora Wojciech Szczesny. Stavolta, a meno di sorprese, il portiere polacco non sbarcherà a Fiumicino e quindi non correrà il rischio di infilarsi nell’auto sbagliata, ma il 27 luglio è evidentemente una data che lo lega alla Roma: 366 giorni fa arrivava in Italia per la prima volta intorno alle 10 di mattina, oggi invece Sabatini e l’Arsenal chiuderanno, con lo scambio degli ultimi documenti, l’accordo per il rinnovo annuale del prestito.
AMORE IMPROVVISO – Decisive, in questa trattativa, sono state due volontà: quella del giocatore e quella di Luciano Spalletti. Caratteri forti, particolari, potevano odiarsi o amarsi, dopo una – breve – fase di studio hanno scoperto un feeling innato e intenso e il tecnico ha chiesto a gran voce la sua conferma. Szczesny, che a Roma vive benissimo e ha legato con gran parte dei compagni in modo quasi fraterno, ci ha messo del suo, ha chiesto all’Arsenal di poter restare ancora in Italia e, per la prima volta, ha preso anche in considerazione l’idea di lasciare Londra per sempre. Difficile dire se succederà tra 12 mesi, intanto stavolta il prestito non è più secco ma c’è un diritto di riscatto.
RIVALITÀ – Basterà? La Roma ha in casa il brasiliano Alisson, il portiere del futuro, Spalletti dovrà essere bravo a gestire il dualismo e a scegliere il titolare, anche se tutto fa pensare che sarà Szczesny, che dopo aver rifiutato di fare la panchina a Cech all’Arsenal non ha certo fatto fuoco e fiamme per fare la riserva a Trigoria. Lo scorso anno ha disputato 42 partite su 47 (solo 2 saltate per scelta tecnica, le altre per infortunio), arrivando a conquistare anche il posto da titolare con la Polonia, che poi ha dovuto abbandonare per un ematoma che ha compromesso il suo europeo. Poco male, l’estate è stata comunque ricca di soddisfazioni, tra il matrimonio in Grecia e la luna di miele tra Giappone e Stati Uniti.
ATTESO – Da una costa all’altra, da Los Angeles a Boston passando per Londra, Szczesny è atteso già entro domani o al più tardi nel fine settimana da Spalletti e dai compagni. Probabilmente non passerà da Roma per le visite mediche, l’affitto della casa al Torrino non è mai stato disdetto perché in fondo sapeva che sarebbe tornato. Se solo per un’altra stagione o per sempre è presto per dirlo, d’altronde però neanche il 27 luglio di un anno fa poteva prevedere che avrebbe fatto di tutto per tornare ad indossare la maglia della Roma.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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