Rassegna stampa
Risanamento Roma: taglio agli ingaggi e plusvalenze. La ricetta è pronta
“I dati previsionali, che non considerano i potenziali impatti rivenienti del Covid-19, prevedono per l’esercizio del 30 giugno 2020 un significativo deterioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo AS Roma. Caratterizzata, tra l’altro, da un trend reddituale ancora negativo, un deficit patrimoniale e un rilevante fabbisogno finanziario“. La semestrale della Roma è chiara e mette in guardia un po’ tutti sulle previsioni di chiusura del bilancio: quell’attuale -86,97 milioni di euro è destinato ad arrivare a circa -110.
E non va oltre proprio grazie al taglio degli stipendi che ha permesso un risparmio lordo di 30 milioni di euro. Nella semestrale, però, sono indicate anche le tre linee direttici attraverso le quali ristrutturare i conti ed abbattere il debito: 1) i flussi finanziari generati dall’attività ordinaria; 2) il taglio del costo del lavoro e l’eventuale cessione di asset aziendali (giocatori); 3) l’apporto di ulteriori risorse finanziarie e patrimoniali da parte dell’azionista di riferimento.
Per risanare i conti bisognerà inevitabilmente incidere su due voci: il costo del lavoro e le plusvalenze. Per gli stipendi dei giocatori la diminuzione è stata sostanzialmente in tendenza con i dati generali: 95,9 milioni nel 2018/19, 83,7 in quella attuale, con un taglio dell’11,7% del monte ingaggi. Bisognerà incidere ancora di più, arrivando ad una forbice che va dal 15 al 20% sulla cifra attuale. Ecco perché la Roma si è messa un tetto di 3 milioni di euro per i nuovi giocatori ed ecco perché in estate si cercherà di dar via giocatori che, da questo punto di vista, appesantiscono e di molto i conti. Poi si cercherà di sistemare i conti con le plusvalenze (nel documento chiamate gestione dei diritti pluriennali dei giocatori). Si partirà dalla cessione di Under (almeno 20 milioni), poi si cercherà di fare plusvalenza (12-15) con Florenzi e Riccardi (10): entrambi prodotti del vivaio. E poi si cercherà di vedere cosa il mercato offrirà per Cristante e Spinazzola. In prestito, poi ci sono tanti giocatori che possono portare ricavi, ma difficilmente plusvalenze.
Poi non resta che l’aumento di capitale. Pallotta ci ha già messo 89,1 milioni, per evitare che il capitale stesso scendesse al di sotto di un terzo, fattispecie vietata dal codice civile. Presto ce ne metterà un’altra quarantina, ma poi si fermerà lì. E riprenderà i fili del discorso con Friedkin, anche a cifre più basse rispetto ai 710 milioni pattuiti a inizio marzo.
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA