(Il Messaggero – U. Trani) L’unica preoccupazione di Di Francesco, in questi giorni, è abbastanza scontata: la Roma soffre, e ormai da più di 1 mese, di mal di gol. Ogni addestramento in campo e ogni lezione al video, è dunque mirata a ritrovare o, semplicemente, a migliorare l’efficacia offensiva che, soprattutto in campionato, va a incidere sul rendimento dei giallorossi. Che, guardando ai numeri delle 18 giornate del girone d’andata (a Trigoria però si basano su 17, mancando la partita da recuperare contro la Sampdoria a Marassi il 24 gennaio), non viaggiano alla velocità delle migliori. L’attacco (28 gol) è solo il 7° del torneo, dietro quindi a quelli della Juve (45), della Lazio (43), del Napoli (41) , dell’Inter (34) e addirittura della Sampdoria (32) e dell’Udinese (30). Il raccolto è lo stesso dell’Atalanta (28). Scarso e quindi fatale nei 3 scontri diretti contro l’Inter, il Napoli e la Juve: solo 1 rete (contro i nerazzurri), ma 3 ko che, in classifica, pesano oggi e probabilmente pure domani.
MIRA INSUFFICIENTE – Il black out offensivo è diventato evidente nelle ultime 8 gare stagionali. Dopo il successo del 19 novembre contro la Lazio, ecco l’inquietante involuzione: solo 7 gol in 8 match. La Roma, a parte i 3 contro la Spal, ha segnato nelle altre 7 gare al massimo 1 gol. In 3 gare, ha fatto cilecca (in 24 partite è successo 5 volte). Il dato più significativo è, invece, legato ai marcatori. Ecco 7 gol con 7 giocatori diversi: El Shaarawy, Dzeko, Strootman, Pellegrini, Perotti, Fazio e Schick. Dopo il derby, nessuno ha concesso il bis. Gli attaccanti stentano, gli altri si adeguano. Nella striscia sono entrati anche i rigori di Perotti (ininfluente) e Dzeko (decisivo). Ma il discorso rimane, comunque, lo stesso. Anche perché il centravanti titolare, 8 reti in campionato e 3 in Champions, da più di 2 mesi si è fermato: 1 gol nelle ultime 14 partite. E i compagni di reparto vanno al minimo: El Shaarawy (4 gol) e Perotti (3) in campionato, Schick (1) in Coppa Italia. Ancora a digiuno sia Defrel che Under. Contributo accettabile, in serie A, quello di Gerson (2), Nainggolan (2) e Kolarov (2).
NESSUNA MODIFICA – Di Francesco sta valutando come intervenire. Di sicuro non rinnega l’attuale il sistema di gioco e, contro il Sassuolo, si prepara a confermare il 4-3-3. Che gli garantisce l’equilibrio, priorità della sua idea di calcio: 12 clean sheet stagionali e miglior difesa della serie A con 11 reti subite. Ma, oltre a insistere sulle esercitazioni quotidiane (di reparto e di squadra), già sabato cambierà qualche interprete. Pellegrini è in rampa di lancio, anche perché Strootman sembra in calo. Anche Gerson è tenuto in considerazione: davanti o a centrocampo, è tra i possibili innesti nei prossimi match. In attacco, se serve, può avanzare pure Florenzi, con Peres terzino. Schick (lunedì ha fatto a un controllo cardiologico a Villa Stuart) non è stato bocciato per l’errore allo Stadium. L’allenatore è pronto a schierarlo di nuovo titolare e a utilizzarlo da esterno alto a destra (prima opzione) e da vice Dzeko. Il 4-2-4, al momento, va bene solo in corsa: si perde l’equilibrio e si lasciano chance agli avversari, come è successo sia contro il Torino che contro la Juve.
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