AS ROMA NEWS BODO/GLIMT – Le luci, i clacson, le bandiere. La Roma si appresta a vivere un’altra notte da ricordare. Perché da queste parti si ripensa paradossalmente a Roma-Slavia Praga (quasi) come a Roma-Colonia. Il poter dire «Io c’ero» in certe occasioni equivale a gioire al gol di Falcao o a disperarsi ancora dopo 26 anni per il tocco maligno di Vavra, scrive Il Messaggero.
Spetta a Mourinho e alla squadra trasformare questa serata in Special. Come già accaduto in 10 occasioni quando i giallorossi, sconfitti nella partita d’andata in una competizione europea, sono poi riusciti a ribaltare il risultato. La favola vissuta contro il Colonia nella Coppa Uefa del 1982 (0-1/2-0) c’è chi la reputa la miglior partita disputata dalla Roma di Liedholm. Schumacher, Littbarski, Bonhof più Allofs formavano all’epoca l’ossatura della nazionale tedesca. Senza contare che in panchina sedeva un totem assoluto, Rinus Michels.
Ma Roma-Colonia, oltre al tap-in di Iorio e alla perla del ‘Divino’, è ricordata per uno degli striscioni iconici della Curva Sud: il celebre «Non passa lo straniero» immortalato in migliaia di foto e di ricordi. I più recenti sono legati alla rimonta in Champions con il Barcellona di Messi del 2018 (1-4/3-0), preceduta nel turno precedente da quella con lo Shakhtar Donetsk (1-2/1-0). L’urlo di Manolas, con volto sfigurato quasi a sembrare la copia sportiva del dipinto di Munch, è ancora lì a conciliare i sonni di chi ha visto per una notte l’impossibile trasformarsi in possibile.
Bene o male quello che accadde nel 1982-83 con il 3-0 al Dundee United dopo il ko per 2-0 dell’andata. Atmosfera simile a quella che si respira alla vigilia del match odierno contro il Bodo-Glimt anche se competizioni e squadre non sono paragonabili.
Tra le rimonte indelebili, c’è anche quella con il Norimberga. Unica nel suo genere perché arrivata in trasferta dopo l’1-2 dell’Olimpico. Nel ritorno Renato Portaluppi gioca la miglior (unica?) partita da fenomeno della sua esperienza nella Capitale. Finisce 2-1 e poi nei supplementari arriva il sigillo del brasiliano che per confermare la sua fama’ si fa espellere. In quella edizione della Coppa Uefa del 1988-89, la Roma si regala un altro ribaltone contro il Partizan Belgrado: 2-4 all’andata e 2-0 al ritorno. C’è poi Roma-Broendby 3-1, ritorno degli ottavi di Coppa Uefa, con i gol di Totti, Balbo e quello decisivo di Carboni, ispirato da un tacco geniale dello stesso Francesco che rimediano al ko (2-1) in Danimarca.
Per la statistica vanno ricordate anche le rimonte nel 2003-04 in Coppa Uefa contro il Gaziantespor (0-1/2-0), nel 1975-76 contro l’Oester Vaxjoe (0-1/2-0) e la prima in assoluto, nel 1936 valevole per l’accesso ai quarti della coppa dell’Europa Centrale contro il Rapid Vienna. Anche 86 anni fa serviva segnare due gol (1-3 all’andata). La Roma alla fine dilagò vincendo 5-1, è un grande ricordo.
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