AS ROMA NEWS PELLEGRINI ALLENAMENTO – L’Udinese per ripartire. Come ad aprile. Sette mesi fa Pellegrini era reduce dal rigore sbagliato a Rotterdam contro il Feyenoord. Un errore che si trasforma nel punto più basso della sua avventura alla Roma. I social gli rinfacciano l’ingaggio da top player, sulle radio si dibatte sulle prestazioni del capitano, il fatto di essere romano e romanista si trasforma di colpo in un peccato da dover scontare, scrive Il Messaggero.
Non per i tifosi che frequentano l’Olimpico. Non per la Curva Sud. All’entrata in campo, Lorenzo riceve un supporto inatteso. Si gira verso il settore più caldo del tifo giallorosso e legge uno striscione che recita: “Nel bene o nel male, il capitano rimane tale”. È una liberazione. Il capitano torna a giocare come sa. La Roma vince 3-0, Pellegrini segna un gol per poi ripetersi 4 giorni dopo proprio contro gli olandesi.
È suo l’assist per Dybala che regala i supplementari ed è sempre di Lorenzo la deliziosa apertura per Abraham che porterà al 3-1. Suggella la notte magica con la rete del 4-1. Tre giorni dopo va a segno anche a Bergamo. Una rinascita. Quella che spera possa andare in porto anche stavolta. La lesione al flessore destro, dopo i problemi all’adduttore, è finalmente alle spalle. Non gioca da Roma-Servette (5 ottobre). È andato in panchina al derby e ieri Mourinho, proprio per saggiare le sue condizioni, ha organizzato un test in famiglia dove hanno partecipato tanti Primavera, viste le numerose assenze per gli impegni delle nazionali.
Il responso è stato positivo. José lo aspetta. E non perde occasione per rimarcarlo: «Ci manca, Lorenzo è il raccordo tra centrocampo e attacco». Proprio il reparto che nelle ultime quattro gare sta facendo più fatica. Lukaku e Dybala isolati là davanti senza ricevere un pallone giocabile che nelle idee dello Special deve arrivare proprio dal capitano, la mezzala d’inserimento a completare il reparto con Paredes e Cristante, aspettando Sanches, ancora in evidente ritardo.
È proprio il movimento e la visione di gioco che regala qualità al possesso e lo trasforma in pericolo per le difese avversarie che deve garantire Pellegrini, chiamato quindi ad aumentare le soluzioni offensive apparse nelle ultime uscite poche e inefficaci. Senza contare che la sua assenza è stata fondamentale anche sulle palle inattive: non può essere un caso che senza le parabole calciate dal numero 7, la squadra fatichi ad andare a segno in quello che negli ultimi due anni era stata la specialità (38% di rete da palla inattive) della Roma targata Mou.
Ritrovare continuità è quindi il primo obiettivo. Ma Lorenzo guarda già oltre. E non esserci in nazionale, nel suo Olimpico venerdì contro la Macedonia del Nord, gli pesa. Nell’unico allenamento fatto con Spalletti, il ct lo aveva provato nel ruolo che aveva Zielinski nel suo Napoli. Uomo quindi fondamentale per gli equilibri tra mediana e attacco, capace di portare in dote anche qualche gol. Bene o male quello che gli chiede Mou.
Ora che le calunnie che lo hanno visto suo malgrado protagonista si sono inevitabilmente affievolite, l’arrivo del terzo figlio gli ha permesso di estraniarsi e ritrovarsi. Adesso manca soltanto l’ultimo passo, quello del campo. La partitella di ieri è un primo assaggio. Ora avrà diversi allenamenti per trovare una condizione accettabile. L’appuntamento è per domenica 26 alle 18 contro l’Udinese. Per poi non fermarsi più.
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