NOTIZIE AS ROMA TOTTI – “In questo momento vengono dette e scritte tante parole, cercando di ipotizzare i miei pensieri e le mie scelte. A breve il mio punto di vista nella giusta sede”. Su Twitter e Instagram, a metà pomeriggio, qualche parola di Totti. Il messaggio è alla piazza e soprattutto alla Roma. Garantisce che farà chiarezza. E correttamente inizierà con chi dovrebbe essere il suo interlocutore. Se servirà, spiegherà pure ai tifosi. Deve, però, intervenire per non essere usato. Meglio essere diretti. E definitivi.
In un senso o nell’altro. Francesco, una volta per tutte, proverà a dettare le sue condizioni. Ecco perché non ha ancora risposto all’offerta ricevuta il mese scorso: gli piace il ruolo di dt. Ma l’etichetta non gli basta. Vuole essere operativo e non lo è. E, se la situazione non cambia, si chiamerà fuori (possibile nuova avventura in Federcalcio). Totti, e lo sanno bene i suoi cari nemici, è solo spettatore della nuova restaurazione. Oggi come ieri. Ha solo suggerito Ranieri, bloccando il tentativo di Baldini di portare Paulo Sousa. L’unico intervento, in 2 anni, per respingere l’ingerenza del suggeritore di Pallotta. Ma, prima e dopo, niente.
Nella programmazione della prossima stagione, non ha scelto né il ds né l’allenatore. Ha proposto a vuoto. Petrachi e Fonseca sono indicazioni di Baldini, sposate da Fienga e accettate da Pallotta. La Roma è cosa loro. L’ex capitano assiste e, spesso, non capisce. Il presidente, nella lettera ai tifosi, ha ringraziato ed elogiato proprio Totti, ma in quelle righe c’è pure la consacrazione di Baldini. Negli ultimi tre summit all’estero Baldini sempre presente, mai Totti (coinvolto, in ritardo, solo nel terzo e chiamatosi fuori perché scavalcato ultimamente dall’Inghilterra su ogni decisione): a Lontra (ottobre), a Boston (marzo) e di nuovo nella City (mercoledì).
La proprietà Usa premia Francesco con la medaglia al petto di direttore tecnico. Ma poi lo tratta da figurante. Totti, dopo la telefonata di ieri, incontrerà nel weekend Fienga, rientrato in serata nella Capitale. Non intende mettere la faccia su quanto non gli appartiene. Ancora di più essere il testimonial dell’austerity. Non ha mai chiesto l’aumento dell’ingaggio nè la testa grigia di Baldini. Nessuno gliel’ha offerta, cosi come non ha mai creduto a quanto messo in giro da Franco: pronto a fare un passo indietro.
(Il Messaggero – U. Trani)
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