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Rassegna stampa

Roma, tra Fonseca e Dzeko serve un tavolo della pace

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA DZEKO FONSECA – E adesso urge la pace. Il prima possibile, magari già a partire dalla giornata di oggi. O almeno un armistizio, che consenta a Paulo Fonseca ed Edin Dzeko di andare avanti insieme almeno fino al prossimo mese di giugno. Poi, inevitabilmente, si cambierà, in un senso o nell’altro. A lasciare la Roma sarà o il centravanti bosniaco o l’allenatore portoghese, riferisce la Gazzetta dello Sport.

Molto dipenderà dai risultati e da questa seconda parte di stagione. Con due postille: se Fonseca dovesse centrare la Champions League avrebbe in automatico il rinnovo del contratto per un altro anno, se invece dovesse lasciare la Roma nelle mani di Massimiliano Allegri il futuro di Dzeko cambierebbe di colpo. Rumours di mercato, infatti, fanno sapere come il tecnico livornese abbia indicato nella permanenza del bosniaco una delle condizioni per poter eventualmente accettare l’idea di allenare la Roma a partire dalla prossima stagione.

Fino a giugno, però, bisogna arrivarci. E anche nelle migliori condizioni possibili. Allora toccherà soprattutto a Tiago Pinto fare da paciere, trovare il modo di ricomporre i pezzi del puzzle e mettere Fonseca e Dzeko davanti alle proprie responsabilità. Adesso c’è da remare tutti in una stessa direzione, al di là di scuse, rapporti o simpatie.

Ieri, per dire, anche i tifosi della Curva Sud hanno preso posizione, esponendo uno striscione davanti allo stadio Olimpico. «Dzeko-Fonseca: ora combattete uniti per la maglia!». Che poi è anche il concetto del club. E proprio su questo dovrà incidere Pinto, il nuovo general manager (a cui afferisce l’area sportiva) e cioè sul fatto di far capire ai due contendenti che l’interesse supremo deve essere quello della società.

Fonseca, tra l’altro, subito dopo la vittoria con il Verona qualcosa in merito ha detto: «Non è vero che ho preteso le scuse di Dzeko. Per me i principi dell’educazione sono sempre più importanti di quelli del campo. Ma la Roma non dipende da un solo giocatore, al di là di Dzeko». Ora, però, ci sono almeno tre motivi fondamentali per arrivare all’armistizio: 1) la questione tecnica (la Roma con Dzeko è più forte che senza); 2) l’equilibrio interno (tenere viva la frattura potrebbe creare tensione); 3) l’aspetto economico (lasciare fuori uno da 7,5 milioni di euro l’anno non è produttivo).

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Questa mattina, ore 11, la Roma torna ad allenarsi. E già qui si potrà capire se il vento è cambiato rispetto agli ultimi dieci giorni. Nel senso che se Dzeko riprenderà ad allenarsi con il gruppo, allora già questo sarà di per sé un segnale importante. Poi ci potrebbe essere, appunto, l’atteso chiarimento tra il centravanti, l’allenatore e il general manager. Già oggi, o magari un po’ più in la.

Di certo, una delle questioni aperte è proprio quella fascia di capitano che Fonseca vuole togliere a Edin (per darla a Pellegrini) mentre Dzeko vorrebbe continuare ad indossarla. Una soluzione diplomatica sarebbe quella di lasciarla al bosniaco, anche per togliere Pellegrini – che è grande amico di Edin – dall’imbarazzo attuale.

Insomma, questo sarebbe il possibile passo indietro di Fonseca per il bene comune. Quello di Dzeko, invece, sarebbe di chiedere scusa e di mettersi sotto. A partire da sabato prossimo, contro la Juventus, dove comunque vada partirà dalla panchina. Borja Mayoral, in sua assenza, ha fatto bene e Fosenca vuole continuare a dargli fiducia. Anche se, ovviamente, Dzeko ha un peso diverso. Ed è proprio per questo che urge l’armistizio, per dare insieme la caccia alla Champions.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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