Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, la star di Pinzolo si chiamava Darcy Norman che di mestiere faceva e fa il preparatore atletico. Il canadese era sempre al centro dell’attenzione, anche perché la Roma che lo scorso anno ha cominciato la preparazione in Val Rendena era povera di facce nuove, uno solo, Iago Falque, c’erano 17 calciatori della prima squadra e sei primavera. Sei giorni di ritiro, toccata e fuga. Non c’erano tanti titolari, poiché impegnati nelle qualificazioni europee. Quest’anno la situazione è leggermente migliorata per quanto riguarda i volti nuovi, ce ne sono tre, Alisson, Gerson e Mario Rui, manca sempre qualche big perché in vacanza post Europeo. La star non è più Norman, ma – oltre all’eterno capitano che porta il nome di Francesco Totti, 40 anni a settembre e ultimo suo ritiro con la maglia della Roma – l’allenatore, Luciano Spalletti, non certo sfiduciato come lo era Rudi Garcia. I giorni di lavoro a Pinzolo saranno nove e c’è qualche titolare in più su cui vengono puntati gli occhi sia del tecnico sia degli osservatori di mercato. Kevin Strootman, Manuel Iturbe e Edin Dzeko, chi per un verso, chi per un altro, sono tra i più esaminati. Esami per il futuro.

DAJE ORANGE Strootman c’era anche lo scorso anno. Una presenza piena di speranza, perché qui doveva ricominciare il percorso verso il recupero. Kevin lavoricchiava ma non convinceva e si deprimeva ancor col passare dei giorni. Il dolore al ginocchio non scompariva e la palla la vedeva con il contagocce. Poi è rifinito sotto i ferri. Nell’ultima parte della scorsa stagione ha dimostrato di essere ancora un giocatore vero e di essere uscito dall’incubo. In questa prima parte della preparazione dovrà ritrovare se stesso, con presupposti diversi rispetto al passato. Senza più paura. «Daje Kevin», l’urlo dei tifosi presenti nella tribunetta della Pineta di Pinzolo quando l’olandese compare in campo. La gente lo aspetta, e pure Spalletti, specie ora che a centrocampo non ci sarà più Pjanic. Sarà lui l’elemento cardine, insieme con De Rossi e Nainggolan, assenti in questa prima parte della preparazione.

SVEGLIA! L’altro sotto esame, ma per motivi diversi è Manuel Iturbe. L’argentino/paraguayano ha perso quasi due anni, svanendo nel nulla. Male con Garcia, inesistente con Spalletti, che lo ha lasciato andare in Premier (dove non ha praticamente mai giocato) e voluto osservare da vicino qui per capire se il suo sia un problema tecnico o mentale. Manuel farà questo nuovo viaggio con la Roma, per vedere l’effetto che fa. Sarà presente per tutto il ritiro di Pinzolo e quasi sicuramente nel tour per gli States. Poi, la società, il tecnico e lui stesso tireranno le somme per capire se sarà il caso di riprovare o di arrendersi. Lucio lo vuole provare anche come falso nueve, visto che sulle fasce c’è il tutto esaurito. Per sfruttare i muscoli e per dare respiro alla sua voglia di rivincita.

EDIN IN BILICO L’aveva convinto Pjanic a venire a Roma, ora che Mire non c’è si sente ancora più solo, tra mille dubbi: resto e spacco tutto o me ne vado, rischiando di lasciare da sconfitto? È il dubbio di Edin Dzeko, conquistatore mancato. Il centravanti che tutti volevano e che ora pochi vorrebbero rivedere nella Roma. Edin è un ragazzo sfortunato, ha subito un infortunio al ginocchio quando era un titolare inamovibile e poi con l’arrivo di Spalletti la Roma ha imparato a giocare e vincere senza centravanti. Qui rischia di fare la fine che aveva fatto al Manchester: quotato e riserva. Edin non lo vuole, ha bisogno di giocare e per farlo deve riconquistarsi la fiducia di Spalletti, che gli attribuisce più limiti caratteriali che tecnici. Pure per lui un’estate calda. Tanti sostengono abbia una gran voglia di riconquistarsi il posto, da qui in poi dovrà farlo vedere.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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