Renato Sanches

AS ROMA NEWS RENATO SANCHES PAREDES AOUAR – Che la Roma sia stata costruita male oramai sembra evidente, che a centrocampo siano state fatte scelte sbagliate forse anche di più. Almeno questo ci dice il campo fino ad oggi, dopo quasi 5 mesi di stagione (e 16 partite già giocate) e le difficoltà con cui deve convivere Mourinho quotidianamente nell’allestire l’undici titolare, scrive La Gazzetta dello Sport.

Già, perché sulla carta il general manager Tiago Pinto aveva pensato ad una mediana composta da Paredes in cabina di regia e Sanches ed Aouar come mezzali, centrocampo che di fatto non è mai esistito. E un terzetto di giocatori che, chi più e chi meno, finora ha deluso. Con l’aggravante di costringere il tecnico portoghese a far giocare sempre gli stessi (Cristante subito dopo l’Inter è stato chiaro: «Ci mancano le energie, siamo corti e non abbiamo tante rotazioni»), aumentando inevitabilmente anche il rischio degli infortuni per il minutaggio eccessivo o la necessità di giocare anche in condizioni approssimative (vedi Lorenzo Pellegrini). E per fortuna che alla fine Mou ha trovato uno come Bove, che finora ci ha messo l’anima.

Il caso più eclatante è chiaramente quello di Renato Sanches, che dopo oltre 40 giorni ai box è tornato in campo per scampoli di gara contro Lecce, Slavia e Lazio, non lasciando però mai traccia tangibile. Sulla carta il portoghese è un giocatore forte, che può cambiare il volto al centrocampo giallorosso. Il problema, però, è stato quello di puntare su di uno con una storia clinica come la sua senza avere certezze, anzi…

Insomma, Sanches poteva e doveva essere la ciliegina sulla torta, ma su un centrocampo già affidabile. Se invece deve essere l’uomo su cui puntare per dare energia e intensità alla mediana, allora il rischio è troppo grande. E la scelta sbagliata in partenza, come si sta rivelando tale, del resto. Pinto è stato chiaro sulla questione: «Renato è una mia ossessione, tutto quello che andrà male con lui sarà solo colpa mia». Finora è andata malissimo, la speranza – ovviamente – è che possa cambiare rotta. E, soprattutto, che il portoghese non si fermi più.

Aouar, invece, è arrivato a parametro zero e poteva essere anche una scommessa interessante. Tranne doversi chiedere perché un giocatore che in passato era entrato anche nel mirino dell’Arsenal non avesse altre big a tentarlo. E forse la motivazione ce l’ha data lo stesso Mou prima del derby, quando in modo lapidario ha detto: «Quando l’intensità e l’aggressività delle partite sono alte Aouar fa fatica». Il che vuol dire che – ad oggi – l’algerino può giocare contro le squadre di medio-bassa classifica, sempre che non siano squadre aggressive, appunto. Insomma, bello ma inutile. «Palla al piede è anche bello da vedersi, ma deve imparare a difendere di squadra», disse sempre Mou ad inizio stagione.

E infine c’è Paredes, che nella fase di possesso ha qualità, ma poi quando c’è da difendere anche lui fa grande fatica, lasciando spesso spazi infiniti davanti alla linea difensiva dove gli avversari vanno a infilarsi per far male. «Sono molto felice di essere tornato alla Roma, con un allenatore che crede in me e che mi ha fatto giocare sempre. Adesso si tratta solo di continuare così, su questo percorso», ha detto ieri Leo dal ritiro dell’Argentina. La speranza, invece, è che il percorso sia diverso, per lui, Sanches ed Aouar. E che le scelte non si rivelino sbagliate fino in fondo.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨