Rassegna stampa
Roma, turnover con vista Europa
NOTIZIE AS ROMA – Paulo Fonseca è tra due fuochi: riconquistare il quinto posto, sfumato per ora dopo la vittoria del Milan sul campo del Sassuolo, e guardare, con fiducia, al Siviglia, match di Europa League in programma il 6 agosto, che potrebbe dare la possibilità alla Roma di giocarsi i quarti di finale di una coppa.
Il modulo (il 3-4-2-1) lo ha trovato, e sta funzionando, ora deve sciogliere solo qualche nodo e portare un po’ tutti in condizione fisica ottimale per quella data, sperando non sia l’unica. Sopra la sua testa passa la trattativa (le trattative) per la cessione del club, un argomento sempre attuale. Al resto deve pensare lui, con le scelte da non sbagliare.
La sfida con la Spal da una parte può essere interpretata come una boccata di ossigeno, visto che gli avversari di turno sono già retrocessi in B e non hanno più nulla da chiedere a questo campionato, dall’altra impegna la testa sulle scelte da fare: quella di oggi, nel giorno del compleanno storico della Roma prima che la gestione americana cambiasse data (ieri già 150 tifosi in via del Vicario e Piazza di Spagna e al Pantheon a festeggiare i 93 anni del club, tanto per rimarcare la Storia), ricorda molto la partita con il Brescia. E le scelte saranno simili: turnover ampio, per stessa ammissione di Fonseca.
Questa è l’occasione per far rifiatare alcuni giocatori, indispensabili per il mese di agosto. In più c’è il nodo Zaniolo da sciogliere e al di là dei comportamenti, suoi, del tecnico, dei compagni e dei dirigenti, e delle mancate convocazioni: Nicolò è un indispensabile per il gruppo, non a caso dalla sua assenza (gennaio) in poi la Roma è crollata. Sarà un caso, ma il dato è questo. E contro la Spal non doveva esserci per quell’infortunio rimediato contro il Verona.
Ma dietro, sappiamo bene, c’era altro. Alla fine, Under (un altro epurato dal modulo, insieme con Kluivert) si fa male ed ops, riecco Zaniolo tra i convocato. L’infortunio di Ibanez crea un turnover naturale in difesa, Fonseca ha la possibilità di riproporre Smalling dal primo minuto (che ha pochi allenamenti nelle gambe, ma deve ritrovare il ritmo partita), magari al fianco di Mancini e di Kolarov.
In ballo per una maglia anche Cristante, che però dovrebbe andare a prendere il posto di uno tra Diawara e Veretout, più il primo che non il secondo, a centrocampo. La coppia titolare va in campo da quattro partite di fila, l’ultima panchina per il guineano risale alla notte del San Paolo di Napoli, venti giorni fa.
Ci sta pure la possibilità di vedere tra i titolari Villar, che dopo il lockdown si è visto solo a sprazzi. Molto probabilmente Paulo cambierà l’esterno destro titolare, Peres, per fare spazio a Zappacosta. Pellegrini è un altro calciatore da recuperare, non tanto fisicamente ma psicologicamente. Lorenzo sta pian piano ritrovando la condizione migliore, sale di rendimento molto gradualmente, ha bisogno di prendere possesso della squadra.
Contro la Spal potrebbe partire dalla panchina, per dare spazio a Mkhitaryan, che invece appare meno bisognoso di riposare. Al posto del vicecapitano, Perez. «Sono stanchi entrambi. Non sono d’accordo con le critiche fatte a Lorenzo. Non dimentichiamoci che è stato infortunato per diverso tempo e sta lavorando molto per la squadra. Abbiamo totale fiducia in lui e credo non sia giusto dire certe cose sul ragazzo. È un romanista, sente la squadra più di tutti. Per noi è importantissimo. Queste sono partite molto pericolose queste, perché la Spal non ha pressioni e potrà giocare più libera, sarà una sfida insidiosa per noi: per questo servirà lo stesso atteggiamento e la stessa ambizione. Sono sicuro che non sarà una gara facile. Serve lo spirito visto che abbiamo messo con l’Inter», le parole di Fonseca. Il dilemma è là davanti: Dzeko candidato alla panchina, sempre con l’intenzione di preservare i big. Pronto Kalinic.
(Il Messaggero)
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