Daniele De Rossi

AS ROMA NEWS FEYENOORD DE ROSSI – Sarà uno stadio Olimpico sold out, ma più del solito. L’apertura del settore ospiti ai tifosi romanisti, vista la chiusura della trasferta per gli olandesi, ha infatti permesso di superare quota 67 mila presenze. Un numero che nel recente passato non si era mai visto per una partita della Roma, scrive il Corriere della Sera.

Con la spinta del pubblico, i giallorossi avranno un’arma in più per provare a superare il turno. «L’Olimpico pieno – parole di Daniele De Rossi nella conferenza stampa della vigilia, divisa con Bryan Cristante non ci lascia indifferenti. Nei nostri primi giorni avevamo detto che volevamo ricreare unione, visto che c’erano un po’ di divisioni, e volevamo riportare tutti allo stadio: più di così non ne entrano, siamo contenti ed è una responsabilità in più, ma se fossero stati qualche migliaio in meno sarebbe stato lo stesso».

Quella contro il Feyenoord è la prima partita da dentro o fuori che DDR si trova ad affrontare da allenatore: «Più che un bivio direi che è una partita decisiva perché può portarci fuori o continuare come vorremmo tutti. Sentiamo il brivido delle gare ad eliminazione diretta. Nella mia carriera ne ho giocate tante e da allenatore devo occuparmi di cose diverse ma la affronto nella stessa maniera. Le cose che preparo sono le stesse che preparerei se volessi vincere una partita di campionato».

Una prima vittoria, De Rossi, l’ha ottenuta: ha riportato entusiasmo nella squadra, che sembra seguirlo in tutto: «Ci sono due segreti: la fortuna di aver trovato giocatori eccezionali dal punto di vista umano e professionale. Tutto quello che abbiamo proposto è stato sposato da loro perché sono ragazzi in gamba. L’altro segreto è costruirsi uno staff di brave persone, che vengono seguite per quello che ti portano e dimostrano umanamente. Il rapporto che si è creato è incredibile, non si vede tutti giorni, e questo ci ha aiutato. Anche i risultati ci hanno dato una mano perché ci sono partite che potevamo non vincere e magari, con l’entusiasmo della vittoria, tutto sembra migliore».

Sulla formazione nessuna anticipazione: «Si fanno mille ragionamenti diversi quando si preparano le partite ravvicinate e sceglierò quelli che potenzialmente mi possono far vincere». In difesa non ci sarà Huijsen, fuori dalla lista Uefa, mentre Smalling e Ndicka andranno in panchina: toccherà a Mancini e Diego Llorente. Doppio ballottaggio sulle fasce: da una parte tra Celik e Karsdorp e dall’altra tra Spinazzola e Angeliño. In mezzo al campo scelte obbligate con Paredes, Cristante («Vogliamo arrivare a Dublino») e Pellegrini. Lukaku, Dybala e El Shaarawy in attacco.



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