Rassegna stampa
Roma, un anno dopo Mourinho: dal caos all’illusione, ora Ranieri deve ricostruire
AS ROMA NEWS MOURINHO – Un anno fa, il 16 gennaio, la Roma si svegliava sotto shock: José Mourinho esonerato. Un fulmine a ciel sereno che segnava la fine di un’era, forse anche di un sogno. I tifosi, distrutti per l’addio del condottiero che aveva portato la squadra a vincere la Conference League e a sfiorare l’Europa League, si ritrovavano a dover ripartire. La società, nel tentativo di arginare il caos, puntava su Daniele De Rossi, un nome che rappresentava la romanità e che aveva il difficile compito di raddrizzare una barca alla deriva dopo l’ultimo atto dello Special One, la sconfitta contro il Milan, riporta Il Messaggero.
De Rossi: tra illusioni e delusioni
L’arrivo di De Rossi portava entusiasmo, ma si trattava di un’illusione. L’ex capitano riusciva a portare la Roma a un passo dalla finale di Europa League, ma il distacco dalla zona Champions rimaneva evidente. L’estate si rivelava caldissima, e non solo per le temperature: il nuovo ds Florent Ghisolfi approdava a Trigoria, ma il mercato estivo si rivelava un buco nell’acqua. L’acquisto di Enzo Le Fée non cambiava le sorti di una squadra che sognava una rivoluzione e uno svecchiamento mai realmente avvenuti.
A complicare ulteriormente le cose ci pensava Lina Souloukou, Ceo in quel periodo, che con le sue decisioni si dimostrava poco incline al bene della Roma. Il club perdeva anche figure chiave come il responsabile della comunicazione e Tiago Pinto. In mezzo a tutto questo, il Sexy Gate a Trigoria rappresentava solo un’ulteriore distrazione, evidenziando come la situazione fosse fuori controllo.
Un mercato che non ha convinto
L’inizio del campionato rifletteva il caos interno. Durante l’estate, il caso Dybala scoppiava con tutta la sua forza. De Rossi si aspettava l’addio dell’argentino per poter puntare sul giovane Matías Soulé, ma si ritrovava a gestire entrambi, con risultati mediocri. Gli arrivi di Koné e Dovbyk non bastavano, così come quelli di Dahl, Sangaré, Saelemaekers, Hermoso e Hummels, arrivati troppo tardi per adattarsi a un progetto tecnico ormai in crisi.
Dopo una partenza disastrosa, con tre pareggi e una sconfitta, anche l’avventura di De Rossi giungeva al termine. La società sceglieva Juric come sostituto, una decisione che lasciava perplessi molti tifosi. L’esordio contro l’Udinese regalava una vittoria, così come la successiva contro il Venezia, ma erano solo episodi isolati in una stagione senza continuità.
Ranieri e la normalità ritrovata
Con l’esonero di Souloukou, la proprietà tentava di riportare stabilità a Trigoria. Alessandro Antonello è pronto a diventare il nuovo Ceo, ma la vera sfida è ora nelle mani di Claudio Ranieri. Tornato sulla panchina giallorossa, il tecnico ha il compito di ricostruire una squadra che, tra alti e bassi, sembra aver perso la propria identità.
Un anno dopo l’addio di Mourinho, la Roma si trova ancora a fare i conti con i problemi strutturali di un progetto che non ha mai preso realmente il volo. Sta a Ranieri riportare la squadra sulla strada giusta, con l’obiettivo di trasformare questo anno quasi buttato in una base solida per il futuro.
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