“Non guardo la classifica. Tireremo le somme poi alla fine”. Ranieri, dopo il successo di Marassi, ha evitato di andare oltre il prossimo impegno della Roma, quello di sabato pomeriggio contro l’Udinese all’Olimpico. De Rossi, sempre dopo la sfida contro la Sampdoria, ha inquadrato il bersaglio: “Dobbiamo prendere il maggior numero di punti nelle ultime 7 gare”.
L’allenatore, insomma, vive alla giornata e lascia al capitano il compito di spingere i compagni verso il massimo del raccolto da qui al 26 maggio. Il management di Pallotta, invece, è andato oltre, buttando giù qualche tabella che, risultati (pure delle altre) alla mano, (ri)porta direttamente in Champions con 5 successi e 1 pareggio. Con 2 squadre davanti, il Milan e l’Atalanta, e con il rischio che diventino 3, se la Lazio vincerà il 17 aprile la gara da recuperare contro l’Udinese, la rincorsa giallorossa, al netto degli scontri diretti che riguardano le rivali e degli impegni in calendario, è comunque complicata.
Nemmeno con l’en plein, possibile anche per una (o addirittura due) delle tre rivali, c’è la certezza di centrare il piazzamento, vitale per la proprietà Usa. La Roma, in 31 giornate, non è mai stata al 4° posto che è l’unico obiettivo dell’annata. E Ranieri, con 7 punti in 5 partite, ha sfruttato solo nell’ultimo weekend la frenata delle 3 rivali. Le assenze pesano quando Ranieri deve scegliere la formazione. Sabato sarà senza terzini: out Karsdorp e Santon, oltre allo squalificato Kolarov.
E non è certo il recupero di Florenzi, fondamentale per la volata finale. Come Dzeko, El Shaarawy e anche Under. La Champions dipende dal rendimento degli attaccanti. Se ritrovano l’efficacia, con le prestazioni e soprattutto con le giocate, la Roma può dare un senso alla rimonta in classifica. Ma non dovrà più far cilecca.
(Il Messaggero – U. Trani)
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