AS ROMA NEWS LEICESTER OLIMPICO SOLD OUT – Un fiume di entusiasmo, spensieratezza, voglia di urlare al mondo : «Io il 5 maggio ci sarò». La corsa al biglietto di Roma-Leicester ha fatto registrare un assalto alla diligenza online senza precedenti. Letteralmente polverizzati i tagliandi a disposizione con code virtuali che hanno fatto registrare la bellezza di 130mila persone in attesa dell’agognato ticket. Per intenderci, è come se l’intera città di Salerno si fosse messa in fila per poter acquisire il biglietto per il match di ritorno della semifinale di Conference League. A dir poco incredibile. Una passione senza limiti che porterà all’ennesimo sold-out, scrive Il Messaggero.
La società giallorossa ha deciso la solita modalità di acquisizione per i tagliandi che normalmente effettua per le gare europee. Ossia concedere la prelazione agli abbonati (circa 21mila) che poi, da mezzogiorno alle 14.59 di ieri, hanno avuto anche la possibilità di acquisire altri due tagliandi. Apriti cielo. Il favore all’amico, al parente, al cugino alla lontana, alla fidanzata, al vicino di casa, si è materializzato.
L’ondata di passione è stata tale, però, che in pochi minuti si è formata una fila virtuale in continuo crescendo a tal punto che alla scadenza della seconda prelazione, ci sono stati centinaia di tifosi con la prenotazione che non hanno potuto approfittare della scontistica, nonostante fossero in attesa da tempo (senza contare i molti caduti per il sovraccarico sulla linea).
Ma non è finita qui. Perché poi è scattata la vendita libera con i circa 10 mila biglietti rimasti disponibili, presi d’assalto con picchi di 130mila attese. Sarebbe praticamente servito un secondo Olimpico per soddisfare tutti. Una risposta che a Trigoria si attendevano ma che ha lasciato comunque a bocca aperta Mourinho e i calciatori. Si tratta della conseguenza di un rapporto ricostruito tra squadra e tifoseria, frutto sia di un’amore senza limiti che di una politica societaria portata avanti dai Friedkin (che per la gara contro il Leicester hanno lasciati inalterati i prezzi) nell’ultimo anno.
La Roma infatti con una meticolosa strategia di marketing ha favorito inizialmente gli abbonati, riducendo allo stesso tempo i prezzi per le partite con meno appeal (Salernitana, Bologna e Venezia) pur di riempire lo stadio con continuità. Una mossa (apprezzata) per il presente con uno sguardo anche al futuro. Perché dopo la giornata di ieri, i tifosi rimasti esclusi ora sono consapevoli – dopo probabilmente averlo dimenticato con le continue restrizioni dovute alle limitazioni nell’ultimo biennio per il Covid – che dalla prossima stagione sottoscrivere la tessera porterà inevitabili vantaggi.
Ma il club, riempiendo sempre l’Olimpico soprattutto in campionato (sold out 5 volte con capienza al 75%, 4 al 50% più in Europa al 100% con il Bodo/Glimt) si è portato anche nelle posizioni di vertice in uno scudetto che spesso e volentieri viene sottovalutato. Ossia quello del tifo che non è soltanto virtuale perché poi, oltre agli incassi immediati riscossi di gara in gara, sono i parametri che determinano la fetta di torta dei diritti tv che spetta alle 20 società della serie A. Si tratta di circa 150 milioni che vengono suddivisi in base alle presenze allo stadio. Soldi veri questi, non virtuali: l’Inter, ad esempio, avanti a tutti nelle stagioni pre-pandemia ha portato a casa oltre 10 milioni.
Poche mosse, quindi, ma vincenti. Fidelizzazione, stadio pieno, prezzi bassi, sconti extra per amici e familiari degli abbonati, offerte per le famiglie. Un crescendo di proposte che ha sì invogliato la gente a tornare allo stadio e lasciare il divano di casa ma che è andato di pari passo anche con la rimonta in classifica della Roma in campionato. E non parliamo di obiettivi come lo scudetto e probabilmente nemmeno della Champions, anche se la frenata della Juventus ha riaperto un piccolo spiraglio. La galoppata in Conference League, con vista sulla finale di Tirana, ha fatto il resto.
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