NOTIZIE ROMA-CHIEVO – Il flash back, mai come in questo caso, è obbligatorio: vale la pena ripartire dal 28 aprile. Quel giorno l’ultimo successo casalingo della Roma e proprio contro il Chievo, ospite oggi all’ora di pranzo. Dalla scorsa primavera, dunque, il digiuno all’Olimpico. Che, però, dura solo da 2 partite, quella contro la Juve che festeggiò, pareggiando 0-0, il suo 7° titolo di fila davanti al pubblico giallorosso e l’ultima, lo scorso 27 agosto, per il pari in rimonta contro l’Atalanta, scatenata fino all’intervallo.
E’ il momento, insomma, di sbloccarsi: i 4 punti in 3 partite sono pochi e Allegri è già a +5 (anche Ancelotti, ma con 4 match). Ma Di Francesco, senza negare l’evidenza del percorso fatto fin qui con prestazioni sempre a metà e in parte orribili, è convinto che il peggio sia passato. Il riferimento è alla condizione atletica, precaria per diversi interpreti fino alla sosta e adesso di sicuro migliore. «I bianconeri sono più forti, visto che hanno 9 punti. Noi dobbiamo, invece, essere bravi a rimettere le nostre cose a posto. La Juve non è di un altro pianeta oggi, vince da anni.
Bisogna ritrovare subito determinazione e cattiveria, cioè quanto ci ha contraddistinto nel periodo negativo della passata stagione. E dobbiamo riprendere quello che abbiamo lasciato per strada» chiarisce il tecnico che, pur ammettendo la falsa partenza, si aspetta di riprendere subito quota. «Volevamo avere qualche punto in più, ce lo riprenderemo: c’è tempo per recuperare. La pausa mi ha tolto 13 nazionali, ma ora i giocatori hanno più minuti nelle gambe e sono più carichi»
SOLITO COPIONE – «Non è un ritorno all’antico: questo sistema di gioco lo abbiamo sempre usato, a parte il primo tempo della gara di San Siro: lì ho sbagliato, ora devo dare certezze alla squadra». Il riferimento è numerico e non solo: ecco, di nuovo, il 4-3-3 che per l’allenatore è ancora il più adatto per diffondere, in Italia e in Europa, la sua idea di calcio. Modificabile in corsa o in qualche partita che fa storia a sè. Il cambio (difesa a 3) fu da applausi contro il Barcellona nella Champions dell’anno scorso e da fischi contro il Milan nell’ultima partita di campionato.
Più facile riproporlo senza Pastore, spesso spostato di posizione in questo inizio di torneo e attualmente infortunato. Di Francesco, pure se il Chievo parte da -2 per la penalizzazione di 3 punti per le plusvalenze fittizie (in 3 giornate già 9 reti subite, peggior inizio dal 2007 in serie A), preferisce andare sul sicuro, precisando che in qualche ruolo non esiste alcun ballottaggio: il terzino destro è Florenzi, recuperato già per il Chievo, e non Karsdorp, il centravanti Dzeko e non Schick. In più conferma che ci sarà Manolas: anche il centrale è abile. E torna titolare pure Under. El Shaarawy, invece, parte avanti a Kluivert e tiene a distanza pure Perotti che entra finalmente nella lista dei 24 convocati.
TENTAZIONE CONFERMATA – I giovani, quindi, possono attendere. Tranne uno: Zaniolo. Il tecnico è pronto a far debuttare il centrocampista classe 99 che Mancini, per i match contro la Polonia e il Portogallo, lo ha addirittura chiamato in azzurro, nonostante sia arrivato a Coverciano senza nemmeno un secondo giocato in A. Di Francesco lo tiene in corsa per il posto da mezzala: accanto a Nzonzi, con De Rossi risparmiato per Madrid, scontata la presenza di Pellegrini. Fino all’ultimo, invece, resta in stand by Cristante: perché Zaniolo improvvisamente parte alla pari. Il più giovane degli azzurri è sfavorito solo perché sarebbe l’esordio e in questo senso, secondo l’allenatore, è sempre meglio farlo entrare in corsa. Ma sperare non costa niente, anche perché la chance è davvero vicina.
DEDICA AFFETTUOSA – La Roma avrà il lutto al braccio per ricordare la signora Maria Sensi (domani, alle ore 11, i funerali nella chiesa di San Lorenzo fuori le mura al Verano). Di Francesco non dimentica la moglie del presidente del 3° scudetto: «E’ scomparsa una persona a me cara, una seconda madre, una persona a cui ero molto vicino. Mi unisco al dolore della famiglia Sensi, ci eravamo visti anche ultimamente a cena. Una giornata triste per me e per tutti i romanisti, perché lei era una grandissima romanista».
DS CORTEGGIATO – In attesa del Chievo e proprio a poche ore dalla partenza per la Spagna, direzione però Madrid, tornano d’attualità quei rumors che indicano il Barcellona come prossimo club di Monchi. Fonti catalane insistono sull’interesse del Barça per il direttore sportivo della Roma. Ma il presidente Pallotta non ha alcuna intenzione di liberarlo in anticipo.
(Il Messaggero – U. Trani)
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