(Il Messaggero – U. Trani) In trasferta, come in casa, l’obiettivo non cambia per la Roma. Che, convinta di poter recitare da protagonista anche in serie A, non può perdere altri punti nel bel mezzo della sua rincorsa. Gli ottavi di Champions, addirittura con il 1° posto nel gruppo C davanti al Chelsea e all’Atletico, sono già in cassaforte da martedì sera. E, sistemata la questione in Europa che si riaprirà solo a febbraio inoltrato, adesso c’è da dedicarsi all’Italia, proseguendo la risalita in classifica. La gara da recuperare contro la Sampdoria a Marassi e gli scontri diretti persi all’Olimpico contro l’Inter e il Napoli hanno determinato l’attuale ritardo che però non spaventa nessuno a Trigoria. Ma, proprio come è accaduto nell’ultima partita di campionato contro la Spal all’Olimpico, oggi al Bentegodi l’unico risultato è ancora la vittoria. Prima di pranzo (ore 12,30) e, a quanto pare, dell’annunciata nevicata che è prevista a metà pomeriggio, la sfida contro il Chievo, 12° a quota 20 punti, è da sfruttare per restare nel gruppo di testa e quindi in corsa per lo scudetto. I 2 punti persi contro il Genoa nel viaggio finito male lo scorso 26 novembre, espulsione di De Rossi e conseguente rigore per il pari della squadra di Ballardini, saranno di riferimento al momento di scendere in campo a Verona. Sbandare di nuovo, in questa fase cruciale, potrebbe diventare fatale.
DOPPIA FRENATA – Il rendimento esterno, almeno in campionato, è stato al top: 16 punti su 18 disponibili. Quasi l’en plein se non ci fosse stato lo stop di Marassi. Proprio da lì vuole ripartire Di Francesco, unendo alla trasferta in Liguria pure quella precedente in Spagna. Gli ultimi 2 viaggi sono stati a vuoto: il ko contro l’Atletico Madrid, l’unico in Champions, e il pari contro il Genoa. Il messaggio del tecnico al gruppo è spontaneo: per vivere da grande, bisogna comportarsi sempre allo stesso modo. In casa e fuori. E a prescindere dall’avversario. Oggi è il Chievo che, lo scorso 5 novembre qui a Verona, fermò il Napoli (0-0), all’epoca ancora leader in classifica. Maran, il collega che l’allenatore giallorosso ha incrociato più volte (11), quel giorno lasciò il 4-3-1-2 e passò al 4-4-2: 1’attaccante in meno per il punto in più. Non è da escludere la replica del sistema di gioco.
AVANTI TUTTA – Di Francesco, anche per far lievitare la convinzione tra i suoi giocatori, va all’attacco, con Schick, alla partita numero 21, finalmente titolare. L’attesa per il suo debutto dal 1° minuto è più che comprensibile: il ventunenne si porta sulle spalle il cartellino di acquisto più caro della storia del club. E’ probabile che cominci accanto a Dzeko anche per assistere il centravanti, sempre presente sia in campionato che in Champions. Schick, però, sa fare pure la prima punta. Non è, dunque, da escludere che in corsa non si possa accentrare: in quel caso staffetta tra Dzeko e uno dei giocatori che partiranno in panchina, da Gerson a Under o allo stesso Perotti che è stato recuperato. Le novità nella solita rotazione saranno almeno 4: Peres, Jesus, Gonalons e Schick. Diventerebbero 5, con Pellegrini dentro per Strootman o Nainggolan. Nella lista dei 23 convocati c’è anche Nura che è stato a disposizione dell’allenatore solo per la prima trasferta del torneo, il 20 agosto a Bergamo contro l’Atalanta.
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