Arrivederci Sampaoli, addio Emery. Il dopo Spalletti — se dopo-Spalletti sarà — seguirà una sola strada: quella italiana. In realtà a Trigoria sperano ancora di non dover rinunciare all’allenatore toscano, che nelle ultime 47 gare di serie A ha raccolto 14 punti più del Napoli e soltanto 7 meno della Juventus. Ma è stato lui stesso a “liberare” la società dal vincolo dell’attesa durante la cena con Pallotta. Sostituire Spalletti, il più titolato a Trigoria dopo Vermaelen grazie ai successi in Russia, resta complicato. Ma quantomeno per tutelarsi, il dg Baldissoni e il superconsulente Franco Baldini hanno aperto la caccia all’erede. Con un’unica indicazione imposta dall’alto (leggi Pallotta): che anche il prossimo sia un tecnico italiano. Ora in cima alla lista è Maurizio Sarri. C’è anche chi parla di un colloquio segretissimo tra il tecnico del Napoli e Baldini, proprio nei giorni in cui l’allenatore sembrava ammiccare ai giallorossi («Che rispetto c’è stato per la Roma, uscita col Lione per responsabilità della Lega con quel calendario?», disse).
Ma la seduzione, se di seduzione si può parlare, deve scontrarsi con il pragmatismo di De Laurentiis. Che a chiunque chieda di Sarri risponde indicando la clausola di rescissione del contratto del suo allenatore: 8 milioni di euro. Se poi tra i due intervenisse un divorzio consensuale cambierebbe tutto, ovviamente. Ma la coppia Baldini-Baldissoni deve muoversi intanto su altri nomi. In città i più ricorrenti sono quelli di Mancini e Montella, anche se non proprio simpatici ai due manager romanisti, forse pure per il legame di amicizia con Totti. Vittima ieri di uno strascico del derby di coppa: il laziale Felipe Anderson ha pubblicato su Instagram un commento con la scritta «Coglione» a un video che ritraeva il capitano romanista colpire con la palla da bordo campo il difensore Wallace. A Trigoria non hanno reagito, distratti forse dalla ricerca dei nomi “di scorta” per la panchina: Gasperini piace a Baldini, Di Francesco è un altro candidato. Ma nella lista infinita dei nomi ci sono persino due insospettabili: il fiorentino Semplici della Spal e l’ex juventino Carrera, che con lo Spartak sta vincendo il campionato russo. Ricorda qualcosa?
(La Repubblica – M. Pinci)
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