«La pizza era buona» è l’unico «verdetto» offerto da Pallotta dopo aver portato a cena Spalletti per convincerlo a restare alla Roma. Ma il piatto principale servito alla pizzeria San Marco è stato il futuro del tecnico e da oggi in poi ogni giorno è buono per capire l’esito del confronto. Che non è detto sia decisivo, perché al di là dei sorrisi e dei volti distesi sulle facce dei protagonisti resta un silenzio di fondo che sembra indizio di una non-decisione. Più un incontro interlocutorio che un dentro o fuori definitivo, insomma. «La serata è andata bene», ha detto a denti stretti l’allenatore lasciando il ristorante a bordo dell’auto guidata da Massara, non una parola in più. Alla resa dei conti c’era tutta la Roma, riunita con l’obiettivo di «legarlo» alla panchina: oltre al ds, il dg Baldissoni, l’ad Gandini, il braccio destro del presidente Alex Zecca e persino Franco Baldini, consigliere per l’aspetto tecnico e primo sponsor di Spalletti. È lui la figura di garanzia che lega il vertice all’allenatore e la sua presenza a cena non può passare inosservata. Nonostante si sia nascosto e, arrivato per l’occasione da Londra, abbia preferito lasciare la pizzeria dall’uscita sul retro per poi andare via in Porsche. Tra un boccone e l’altro, il tecnico toscano avrà probabilmente espresso tutte le sue preoccupazioni in merito alla permanenza, affrontando il tema Roma a 360°. Dubbi che il numero uno americano sta provando a sciogliere per provare a vincere insieme. Non è il solo fronte aperto, Pallotta si sta rimboccando le maniche e guarda ad Est per chiudere una rognosa questione, il main sponsor: «Abbiamo sbagliato strategia, pensavamo di legarlo al nuovo stadio, contando di ricevere l’approvazione per la costruzione dell’impianto un anno fa, ma ci sono stati dei ritardi. Negli ultimi mesi la società ha ricevuto 11-12 proposte, proprio questa mattina alle 7 ho ricevuto una chiamata da uno sponsor asiatico. Sono ottimista in vista della prossima stagione».
Anche qui è ora di svoltare e occupare lo spazio troppo vuoto sulla maglia. Sperando che Spalletti prenda la stessa direzione. Intanto oggi alle 11.30 sarà al suo posto a dirigere l’allenamento con i giallorossi che non sono andati in Nazionale (ieri sera Ruediger 90′ in Germania-Inghilterra, in tribuna segnalati emissari del Chelsea), mentre Pallotta alle 23.30 imbarcherà, con un giorno d’anticipo, sul volo per Boston. Magari a pancia piena dopo la cena con vista sul futuro che ha avuto con il tecnico. Prima, assieme a Baldissoni, ha partecipato a una conferenza sul bilancio d’impatto alla LUISS, dove dal prossimo ottobre partirà un corso accademico dedicato alle tecniche dell’impatto sociale e un centro di ricerca: «Qualcuno mi considera uno stupido americano che viene in Italia e compra la Roma. Io, però, spero di poter dare qualcosa indietro alla città e al club: mi sento responsabile per entrambe. Ci piacerebbe organizzare delle amichevoli con club come il Real Madrid al Circo Massimo o concerti al Colosseo: eventi che portano milioni». Capitolo barriere all’Olimpico: «Le abbatteranno presto – conferma Baldissoni – e sarà un passo avanti verso la normalizzazione». Malagò: «Il Coni è stato pre-allertato, aspettiamo la disposizione della Prefettura».
(Il Tempo – E. Menghi)
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