AS ROMA NEWS KONE – La Roma e la Francia sono ai piedi di Manu Koné. Sono bastati poco più di 120 minuti in campo spalmati nelle due sfide di Nations League contro Italia e Belgio per far innamorare tutti. Ai romanisti ne sono serviti ancora meno nella gara contro la Juve dove il centrocampista è entrato nell’ultimo quarto d’ora, scrive Il Messaggero.
Il ragazzo che è cresciuto nella periferia nord di Parigi sognava questo momento da sempre. Da piccolo giocava a calcio a Villeneuve-la-Garenne, quartiere tanto caro al pittore Alfred Sisley. Manu abitava a due passi dallo Stade de France e il pallone ha sempre fatto parte dalla sua vita. «Si alzava tutti i giorni alle 5:45 per prendere lo scuolabus, poi nel pomeriggio si allenava per la squadra della sua scuola», ha dichiarato la sorella Vanessa.
Questa è stata l’estate della svolta. Prima l’argento alle Olimpiadi, poi la chiamata della Roma e infine l’esordio in nazionale maggiore. Contro il Belgio è stato tra i migliori in campo. Nella sua prima da titolare ha realizzato il 93% di passaggi riusciti (50 su 54), il 100% dei dribbling e 80 tocchi al pallone. Inoltre, la sua prestazione è impreziosita da 8 duelli vinti su 13 e ben 4 passaggi chiave.
Il cartellino giallo dopo appena 4 minuti non lo ha condizionato e ha preso elogi e una piccola critica da Deschamps: «Ha fatto una buona partita, anche se è stato ammonito molto presto. Per un centrocampista difensivo non è l’ideale. Se fosse stata una partita a eliminazione diretta forse avrei agito diversamente. Ricordo che Pogba alla sua prima partita prese un cartellino rosso. Non voglio paragonarlo a Paul, ha ancora un po’ di strada da fare».
I confronti con altri giocatori sono stati molteplici nella giornata di ieri. A molti ricorda Kanté perché è onnipresente in mezzo al campo, mentre altri lo hanno paragonato a Nainggolan. De Rossi ha scommesso su di lui e senza pensarci due volte ha fatto il suo nome a Ghisolfi. La Roma lo ha preso l’ultimo giorno di mercato sorpassando il Milan (piaceva anche al Napoli) chiudendo l’affare sulla base di un prestito con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni tra parte fissa e bonus. È il centrocampista che mancava ai giallorossi.
Può giocare ovunque in mezzo al campo, veloce, bravo a saltare l’uomo e nel portare il pallone. L’anno scorso in Bundesliga è stato il secondo nel suo ruolo per dribbling a partita (2,1). Ha concluso la stagione con il 58% di duelli vinti e una media di 6,4 palloni recuperati a match (diventata poi 7,5 grazie alle Olimpiadi). Non è un caso che Daniele De Rossi lo abbia voluto fortemente rinunciando a Bove.
Dopo la gioia per le belle prestazioni in Francia, ora penserà alla Roma: «Adesso continuerò a lavorare nel mio club» ha dichiarato dopo la vittoria contro il Belgio. Ieri è tornato a Trigoria ed è pronto a prendere per mano il centrocampo giallorosso già dalla delicata trasferta di Genova. È il profilo adatto per risollevare una squadra che nelle prime uscite è sembrata poco aggressiva in mezzo al campo.
La Roma è ultima per falli fatti (29) insieme a Parma e Fiorentina. Koné è pronto per mettersi a disposizione: «Mi piace sia difendere sia attaccare, mi trovo a mio agio con il pallone tra i piedi». Avrà anche tempo per conoscere Roma. Al momento abita in un hotel dell’Eur ed è a caccia di una nuova sistemazione. In nazionale francese ha già acceso il duello con Guendouzi. Il centrocampista della Lazio ha poi scherzato: «Speriamo non giochi così al derby». Ma per la stracittadina c’è tempo: appuntamento a gennaio 2025.
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