Patrik Schick

(Il Messaggero – U. Trani) La Champions, almeno per questa notte e anche per gli altri 12 match di campionato da qui al 20 maggio, sarà quella dell’anno prossimo. La Roma, nel posticipo contro il Milan all’Olimpico, deve ancora guardare solo al suo vero obiettivo della stagione che, per il bilancio e non per il prestigio, Di Francesco non può proprio fallire. Così stasera i giallorossi puntano a restare sul podio insieme con il Napoli e la Juventus che, però, sono lontanissime e si giocano il titolo. Nessuno a Trigoria, dunque, pensa alla gara di ritorno contro lo Shakhtar in cui ci sarà in palio la qualificazione ai quarti. Ma il ko di Kharkiv, con quel secondo tempo senza senso e carattere, va comunque a incidere nella preparazione del match contro i rossoneri. Qualche big resterà fuori, anche perché non è al top della condizione psicofisica, a conferma che la prestazione a metà in Ucraina, valutando il comportamento di squadra e di qualche interprete, ha lasciato più di uno strascico.

PRIORITA’ ALL’EQUILIBRIO – Il 3° match in 9 giorni è solitamente il più pericoloso. Nella circostanza, però, lo complica ulteriormente il valore del Milan che, con Gattuso in panchina dal 3 dicembre al posto di Montella, ha ripreso quota. Nel 2018 è imbattuto, con 7 vittorie e 2 pareggi, tra serie A (5 successi nelle ultime 6) e coppe, ma la striscia positiva è addirittura di 9 gare, non perdendo dal 23 dicembre e non prendendo gol da 4 partite. La Roma, invece, si è appena ripresa, con le 3 vittorie di fila in campionato. Ma Di Francesco, al 1° incrocio della carriera con il collega, non ha ancora la certezza di essere uscito dal tunnel. Non per niente, mostrandosi abbastanza teso in pubblico, ha chiaramente definito delicato questo periodo, sottolineando che in questa fase cruciale dell’annata ogni errore può diventare fatale. E di gaffe, soprattutto nell’atteggiamento di squadra, ne ha contate diverse dopo la ripresa non giocata al Metalist stadion. E le ha ritenute inammissibili e mai dipendenti dal sistema di gioco. Che, anche per questo motivo, potrebbe di nuovo cambiare, tornando dal 4-2-3-1 al 4-3-3 che ha provato negli ultimi 2 allenamenti a Trigoria. Contro Kessie, Bonaventura, Suso e Calhanoglu, abili quando c’è da ripartire, preferirebbe accorciare l’assetto. In ballo, quindi, torna la posizione di Nainggolan, da usare comunque in pressing su Biglia e da abbassare poi a sinistra per rafforzare la fascia sinistra che sarà sollecitata dalla catena destra rossonera con Calabria, Kessie e Suso. Il modulo, a prescindere dallo schieramento di partenza, sarà dinamico come il tecnico avrebbe voluto pure nel secondo tempo della partita contro lo Shakhtar Donetsk.

TENTAZIONE DEFREL – Il turnover è necessario e in questo senso annunciato. Ma non extralarge come spesso è accaduto nei primi mesi della stagione. Probabilmente Di Francesco si accontenterà di 3 novità, rivisitando ogni reparto dopo la caduta di Kharkiv. E, come più o meno annunciato, a uscire saranno 3 senatori che in Ucrainasono sembrati spenti fisicamente: Florenzi, De Rossi e Dzeko. Ma sul riposo da concedere al centravanti titolare il dibattito a Trigoria è ancora in corso. E anche sul sostituto. Che dovrebbe essere Schick (mai dall’inizio nel 2018 e 1 minuto nelle ultime 5 gare), accompagnato nel tridente da Under e Perotti. Fino all’ultimo, però, rimane in corsa per lo stesso ruolo pure Defrel, il jolly offensivo della Roma. In difesa, invece, tornerebbe Peres dal 1° minuto (non accade in campionato dal 10 dicembre partita a Verona contro il Chievo) e a centrocampo Pellegrini che il Milan avrebbe voluto, la scorsa primavera, insieme con Kessie. Gattuso è qui con 30 giocatori e si ferma nella Capitale: mercoledì sera all’Olimpico il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio.



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