Una quarantina di milioni o giù di lì. È quanto si gioca la Roma domenica prossima contro il Genoa, soldo più soldo meno. Grosso modo il differenziale tra una stagione di Champions e una di Europa League, anche se poi sui calcoli precisi incidono variabili importanti (dai risultati fino al market pool, legato alla presenza o meno eventualmente anche del Napoli) che possono modificare profondamente l’entità dei conti. Di certo, però, c’è che con questa partita la Roma si gioca tanto del proprio futuro non solo come prestigio internazionale, ma anche come programmazione e sostenibilità economica. Con quei 40 milioni di euro, infatti, i giallorossi copriranno del tutto i riscatti dei giocatori che hanno già in rosa e che dovranno essere onorati entro il 30 giugno: Bruno Peres (12,5), Perotti (9), Juan Jesus (8), Mario Rui (6), Fazio (3,2) ed Emerson (2,5), in tutto 41,2 milioni.

MONCHI E IL TECNICO Insomma, una boccata d’ossigeno non indifferente per le casse giallorosse e per la possibilità di programmare il mercato fin da subito, senza dover aspettare le forche caudine del playoff, come successo ad esempio in questa stagione (dove l’eliminazione con il Porto è valsa l’addio in corsa a Borja Valero). Un modo anche per agevolare il lavoro del prossimo allenatore, con Eusebio Di Francesco che sembra oramai un candidato fortissimo, di certo in netto vantaggio sulle altre due candidature (Unai Emery e Paulo Sousa). Su di lui, del resto, è pronto a scommettere soprattutto Monchi, il nuovo d.s. giallorosso, l’uomo che a Trigoria cercherà di aiutare e proteggere lo stesso Di Francesco in un percorso che – certamente – non mancherà di incontrare delle difficoltà. Del resto, a scegliere Di Francesco è proprio lui, visto che dentro Trigoria non tutti la considerano la soluzione migliore.Con Di Francesco dovrebbe essere più facile riportare a casa Lorenzo Pellegrini, ad esempio, uno su cui la Roma investirà circa 11 milioni di euro e che aiuterà ad allungare le rotazioni a centrocampo.

MANOLAS E PEROTTI Ieri a Trigoria scintille tra Manolas e Perotti. Qualche segnale di nervosismo tra i due c’era già stato anche in passato, ma ieri mattina i due sono arrivati ad un passo dal mettersi le mani addosso. Ad evitare il peggio solo il provvidenziale intervento dei compagni di squadra, pronti a separare i due. Da capire bene la dinamica. Sta di fatto che Spalletti ha preferito mandare anticipatamente sotto la doccia entrambi, senza fargli concludere neanche l’allenamento. Perotti ha già avuto qualche screzio con alcuni compagni e lo stesso Manolas è uno dal carattere fumantino. Facile che tra i due potesse scoppiare il caos. Ci siamo andati ad un passo, l’auspicio di tutti adesso a Trigoria è che i due tornino a concentrarsi su domenica col Genoa. Che, tra l’altro, sarà anche la prima di Paul Edgerley, uno dei proprietari (con Pallotta) dei Boston Celtics e nuovo membro del Cda giallorosso al posto di Brian Klein.

(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese)



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