AS ROMA NEWS SASSUOLO – La Roma cade all’Olimpico contro il Sassuolo e non riesce a mantenere la concentrazione che le aveva permesso di battere Juventus e Real Sociedad in quattro giorni. Mourinho continua a non avere vita facile con gli arbitri, scrive il Corriere dello Sport.
Fermato per il primo dei due turni di squalifica, l’allenatore ha da recriminare anche per la direzione di gara di Fabbri, che ha sanzionato con l’espulsione e il rigore una brutta reazione di Kumbulla, senza valutare il fallo di Berardi, che ha scatenato l’ingiustificabile follia dell’albanese. Un episodio che ha condizionato il risultato.
Per la prima volta nella sua storia il Sassuolo ha vinto in casa dei giallorossi e ha confermato di essere una delle squadre più in forma del momento. Nelle ultime sette partite solo il Napoli ha fatto più punti della squadra di Dionisi. Che ha saputo imbrigliare la Roma sul piano del gioco, con qualità del palleggio e verticalizzazioni improvvise. Paradossalmente il Sassuolo è uscito rinforzato dal mercato di gennaio, pur avendo perso giocatori importanti.
Mourinho aveva giustamente evidenziato i limiti della sua squadra, incapace di vincere tre partite di fila. Anche questa volta è stato fallito il salto di qualità. Le sconfitte dell’Inter e dell’Atalanta, il pareggio della Lazio, in attesa del posticipo di stasera del Milan, consentono ai giallorossi di mantenere il quarto posto, ma per la Champions questa sconfitta potrebbe risultare pesante.
L’Olimpico ha salutato con orgoglio il condottiero Mourinho, costretto dalla squalifica a seguire la partita da una saletta dello stadio. Con la squadra mutilata da infortuni (Pellegrini, Belotti, Solbakken e Llorente) e dalla squalifica di Cristante, l’allenatore ha portato in panchina anche altri due titolarissimi, Dybala e Mancini. Il Sassuolo, rinfrancato dal cambio di marcia delle ultime sette partite, si è affidato alla vivacità di Laurienté, protagonista del successo di lunedì contro la Cremonese.
Si è capito subito che la Roma non era quella di giovedì scorso e neppure quella che ha battuto la Juventus. Meno intensa, meno aggressiva nel recupero del pallone. Ha cominciato a ritmi bassi, Wijnaldum al 2′ ha sprecato una bella occasione, calciando su Consigli. Anche Abraham è andato vicino al gol con una girata al volo, ma il Sassuolo è passato in vantaggio appena ha messo piede nell’area giallorossa.
Azione confusa, la difesa piazzata male e Laurienté tutto solo ha ribattuto a rete una respinta di Rui Patricio. Cinque minuti dopo il francese si è ripetuto, con la retroguardia ferma, nell’azione nata da un tunnel di tacco di Berardi su Spinazzola. Partita chiusa. Invece no. La Roma ha reagito sui nervi, al 26′ Zalewski, al primo gol in Serie A, con un bel tiro al volo ha ridato fiducia alla squadra giallorossa. Ma nei minuti di recupero del primo tempo l’episodio che ha condizionato la partita: espulsione di Kumbulla e rigore.
In inferiorità numerica, all’inizio della ripresa Mourinho ha inserito Dybala ed è passato al 3-4-2, con l’argentino vicino ad Abraham e Karsdorp tra i tre centrali difensivi. L’ingresso della Joya ha riportato la Roma in partita, sono bastati cinque minuti a Paulo per andare in gol con un tiro a giro.
Alla ricerca del pareggio la squadra di Mourinho si è esposta al contropiede. Berardi ha scheggiato la traversa. Alla mezz’ora il Sassuolo ha segnato il quarto gol (Pinamonti era a secco dall’andata contro la Roma…) ed è stata inutile la prima rete di Wijnaldum in maglia giallorossa nei minuti di recupero.
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