NOTIZIE AS ROMA DERBY – «Chi non si è reso conto che la situazione è drammatica, chi continua a nascondersi e a trovare puerili giustificazioni per il nulla che sta producendo e/o che ha prodotto nel recente passato deve immediatamente assumersi concrete responsabilità. A Trigoria servono uomini, prima che dirigenti, allenatore e giocatori». Lo scrivevamo subito dopo la partita di Bologna, prima ancora che la società, d’accordo con Eusebio Di Francesco, ordinasse il ritiro a Trigoria.
Pensieri messi su carta che non sono piaciuti al Bernardini (e ce ne faremo sempre una ragione), ma che – di fatto – hanno semplicemente anticipato quello che è successo da Bologna in poi. Due partite, due vittorie grazie agli Uomini invocati da EDF (e non solo). E crisi alle spalle. La Roma, questo deve essere chiaro, si è risollevata grazie a quanti l’avevano mandata all’Inferno o giù di lì. Tutti, nessuno escluso. I protagonisti sono sempre loro, solo loro, nel bene e nel male.
LA RETTA VIA – La realtà ci dice che, in fondo, bastava poco per fare bene. Bastava, ad esempio, dare una discreta continuità al progetto tattico, insistere oculatamente su alcuni elementi, recuperarne altri in ruoli strategici e mostrare uno straccio di mentalità. Di Francesco ha commesso meno errori, i giocatori hanno migliorato le loro prestazioni e la società ha fatto il suo non alimentando le voci di un imminente cambio in panchina. Tante piccole cose che, unite, hanno portato a sei punti in due gare. Tre dei quali nel derby contro la Lazio, un appuntamento che una settimana fa metteva paura un po’ a tutti i tesserati della Roma.
Al di là dell’euforia post derby, però, la classifica continua ad essere sufficientemente brutta. Ecco perché non è il caso di star lì a pensare troppo a quanto accaduto per due volte di fila all’Olimpico: diventa fondamentale centrare, domani sera, il tris e dare una sistematina anche alla classifica Champions. Sarebbe l’ideale prosecuzione di un percorso che, per ora, non ha più buche o ostacoli. Vietato pensare, comunque, che tutta la via sia liscia e dritta. Si correrebbe il rischio di finire ancora una volta fuori strada.
(Il Messaggero – M. Ferretti)
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