Sette partite in 22 giorni. Senza soste, senza potersi permettere passi falsi. La Roma inaugurerà domenica un mini- ciclo di quelli asfissianti, che piacciono ai tifosi perché lasciano poco spazio alle parole, ma che mettono in crisi gli allenatori. Tra l’11 settembre e il 2 ottobre, Spalletti dovrà gestire le risorse a disposizione, tra infortunati e lacune di rosa, sperando di non avere nuovi contrattempi. Si riparte col campionato ospitando la Sampdoria dopo la pausa per le nazionali per attraversare subito, giovedì della prossima settimana, la porta dell’Europa League, con la trasferta in terra ceca con il Viktoria Plzen,e il rientro a ridosso della partenza per Firenze. Mercoledì 21 il turno infrasettimanale, casalingo, contro il Crotone, poi la trasferta di Torino e l’esordio all’Olimpico in Europa League con l’Astra Giurgiu, prima di restare tra le mura amiche, la domenica subito a ridosso, per accogliere l’Inter. Big match che chiuderà il tour de force, il 2 ottobre, prima della seconda sosta stagionale, che arriverà come una specie di oasi per gli assetati.
Senza sapere quando potrà tornare a disposizione De Rossi, che comunque per i primi tre impegni europei sarà squalificato, Spalletti deve così fare i conti con un giocatore in meno da utilizzare nella rotazione sia a centrocampo sia in difesa: come se mancassero due pedine, con Florenzi che dovrà impegnarsi a coprire la turnazione in mezzo al campo e Fazio che dovrà crescere in fretta per convincere il tecnico. Mentre a Trigoria si lavora sulle varie soluzioni, i tifosi della Roma sono rimasti ieri scossi per la multa arrivata dalla Questura a cinque persone che non hanno rispettato il posto a loro assegnato in curva sud durante Roma- Porto. Dovranno versare 167 euro in misura ridotta, e, se ripeteranno la violazione, saranno sottoposti a Daspo. Provvedimenti che vengono percepiti come vessatori, rispetto, oltretutto, a una situazione già precaria per la presenza delle barriere divisorie nel settore più caldo, con gli ultras che, per protesta, stanno pensando di disertare nuovamente la curva.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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