Stadio AS Roma Pietralata

AS ROMA NEWS STADIO PIETRALATA – Punta ad accreditarsi tra gli impianti più green del mondo lo stadio della Roma che, se tutto procederà come da programma, dovrebbe inaugurare nel 2027 per il centenario della società. Ieri il Ceo del club, Pietro Berardi, è arrivato in Campidoglio con due corposi faldoni arancioni per sottoporre all’amministrazione lo studio di fattibilità dell’arena da 60-65 mila posti nell’area di Pietralata, scrive il Corriere della Sera.

Il progetto voluto da Dan e Ryan Friedkin non prevede grandi interventi edilizi con funzione commerciale o immobiliare (a differenza dell’ipotesi originaria della gestione Pallotta, poi accantonata, di Tor di Valle) e privilegia l’idea di una struttura “pensata per la città”, aperta non solo per gli eventi sportivi ma «tutto l’anno».

L’obiettivo della sostenibilità verrà declinato attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici, il riciclo della plastica, l’utilizzo di un’app per la sharing mobility e l’ampia diffusione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici nelle zone limitrofe. Oltre alla possibilità di utilizzare le fermate della metropolitana, si vogliono incentivare gli spostamenti a basso impatto ambientale almeno per il 50% degli spettatori.

L’accesso e l’uscita dallo stadio dovrebbero avvenire in non più di 20 minuti. La piantumazione di 3 mila alberi avrà una duplice funzione: aumenterà la superficie adibita a verde pubblico e creerà una barriera antirumore per evitare che l’inquinamento acustico peggiori la qualità della vita degli abitanti, soprattutto dei pazienti ricoverati all’ospedale Pertini.

La scelta dell’area è stata individuata dopo un’analisi che ha tenuto conto di molteplici fattori: dall’effettiva possibilità di terminare i lavori in tempo per il centenario della AS Roma nel 2027 alla realizzazione di un impianto poco intrusivo. Tra le valutazioni, anche la buona risposta della comunità locale, che ha accolto in modo positivo l’intervento di rigenerazione urbana.

Tra i nodi non ancora del tutto risolti, i contenziosi per il mancato indennizzo dei terreni espropriati vent’anni fa (gli eredi hanno presentato ricorso) per la realizzazione dello Sdo (Sistema direzionale orientale) sulla Tiburtina. Se non fosse che l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, rassicura: “Nessuno li ha richiesti indietro, la questione dell’ex Sdo è attenzionata sotto il profilo legale sia dalla AS Roma sia dal Campidoglio”.

Dopo l’incontro con i vertici giallorossi nella Sala degli Arazzi di Palazzo Senatorio, il sindaco ha espresso ottimismo: “Abbiamo appena ricevuto il progetto di fattibilità tecnico-economica dello stadio a Pietralata – le parole di Roberto Gualtieri, accompagnato da Veloccia e dal responsabile del Turismo, Alessandro Onorato -. Ringrazio la Roma per la serietà e la qualità dell’interlocuzione per quello che è un investimento di grande importanza. Al più presto riuniremo la Conferenza dei servizi per esaminare e valutare con altrettanta serietà il progetto”. I Friedkin dovrebbero mantenere la proprietà dell’impianto e la Roma potrebbe pagare un affitto, ma se ne saprà di più in futuro. Sicura la ricerca di uno sponsor per i “naming rights” dello stadio.

Il Comune convocherà la Conferenza nei prossimi giorni (la disamina dovrà concludersi entro tre mesi), per portare poi la delibera di pubblico interesse in aula Giulio Cesare. In seguito verrà indetta la manifestazione di pubblico interesse, come se fosse un project financing, per arrivare alla consegna del progetto definitivo e alla Conferenza dei servizi decisoria.

L’iter potrebbe tagliare il traguardo nel 2024, facendo così scattare il via libera ai lavori. Dalle opposizioni, in particolare da FdI, sollevano il problema della variante necessaria al Piano regolatore (intervento privato su area pubblica), che si potrebbe attuare soltanto portando avanti in parallelo la devoluzione dei poteri dalla Regione al Comune. Il futuro governo di centrodestra, nel quale non tutti convergono sull’ipotesi di Pietralata (qualcuno caldeggia Tor Vergata), per ora non sembra intenzionato a mettersi di traverso, ma si aspetta da Gualtieri il “massimo rigore istituzionale”.



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