Monchi

(Il Messaggero – U. Trani) «Nainggolan non è convocato». L’annuncio è di Di Francesco, ma l’input è di Monchi. C’è anche lui, nella sala Champions di Trigoria. Il ds non sale sul palco. Resta dietro le quinte, regista della strategia della Roma, a seguire il discorso dell’allenatore. E a fargli sentire la presenza e confermargli l’appoggio nel momento di affrontare una questione così delicata. Basta l’incipit del tecnico per capire quanto la società abbia fortemente voluto questa soluzione per inviare un messaggio inequivocabile all’interno e all’esterno. «Con la linea guida dettata sempre dalla società e pienamente condivisa da me e condivisa e accettata da Radja, il calciatore non viene convocato per la partita contro l’Atalanta».

MOSSA DA TOP CLUB – Il comportamento, dunque, viene prima di qualsiasi risultato. Monchi interviene e non guarda in faccia nessuno. Anche perché l’ultima vittoria è la Coppa Italia del 2008 e quindi vale la pena cambiare metodo. Ricominciando a riqualificare l’immagine della Roma, in attesa di tornare ad alzare un trofeo o festeggiare un successo. Seguendo l’esempio delle Grandi che, in Italia e in Europa, non permettono ai propri tesserati di rovinare la reputazione del club. A costo di liberasi di un allenatore o di un giocatore (Nainggolan lo chiama l’Evergrande: offerti 40 milioni). Oppure di scontentare il tecnico o, come è successo in queste ore a Trigoria, il gruppo che non ha scaricato il compagno. Tocca ancora a Di Francesco spiegare: «Questo si lega a un modo di fare che deve essere continuativo per chiunque della Roma o che rappresenti la Roma commetta determinati errori, cose che sono prima di tutto inaccettabili e che non saranno più accettate. Chiunque minimamente sbaglierà pagherà nello stesso modo. Questa è la linea, perché la partita non si prepara oggi, ma con quello che si fa durante la settimana, anche fuori dal campo, da quello che si fa a casa. È determinante per arrivare a fare prestazioni importanti. Non bisogna trascurare nulla, pensando che poi la domenica si corre. Non è così. Stiamo cercando di dare una mentalità vincente, anche nei comportamenti e nel modo di porsi». Aggiunge che il Capodanno del belga diventa un episodio inedito nella sua carriera e che l’autodenuncia dell’interessato è il lato peggiore della vicenda.

PERIODO CRITICO – Anche De Rossi, indisponibile, esce dalla lista dei 21 convocati e la Roma perde 2/3 del centrocampo titolare. L’allenatore sa di rischiare, nel pomeriggio (ore 18) all’Olimpico, contro l’Atalanta che ha vinto mercoledì al San Paolo contro il Napoli, eliminando la capolista dalla Coppa Italia Avrebbe voluto schierare sia il capitano che Nainggolan (tra l’altro diffidati: almeno sono sicuri di esserci per la sfida del 21 gennaio a San Siro contro l’Inter) per ritrovare il successo nel 1° turno del girone di ritorno. La flessione, da metà dicembre, è stata evidente: 1 punto nelle ultime 2 gare di campionato e 2 sconfitte in 3 match, contando il ko contro il Torino in Coppa Italia. Di Francesco si tiene stretti i numeri, a cominciare dalle conclusioni: sono le stesse del Napoli leader. Ma ammette: senza gol non si va avanti. Senza Schick, per ora sì (bocciato il tandem con Dzeko).



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