AS ROMA NEWS VENEZIA MOURINHO – In tempi di Giro, tocca a Mourinho lanciare la volata europea. La Roma, infatti, sia in questo turno che nel prossimo, gioca prima di Lazio, Fiorentina e Atalanta, avversarie per due posti nella prossima Europa League. José ha sempre il jolly di Tirana come possibile ripiego ma vuole chiudere più in alto possibile il campionato, scrive Il Messaggero.
Nella volontà di ribadirlo, confeziona l’ennesima stilettata: «Mi sembra che ci sia gente che magari è interessata che noi finiamo all’ottavo posto per poi sperare che vinciamo la finale, visto che così sarebbe fantastico per il calcio italiano avere 8 squadre in Europa l’anno prossimo. Questo, però, non si deve fare, a costo di commettere un’ingiustizia e una mancanza di rispetto verso gente che lavora tanto come facciamo noi».
L’ultimo torto subito a Firenze ancora non gli è andato giù: «Siamo un po’ stanchi degli arbitri al Var, di avere un problema dopo le nostre gare. Fermarli è un modo del potere per dire che hanno sbagliato. Ok, vengono puniti ma dove sono i punti? Questo è il problema. Alla fine non voglio trovarmi a dire lo stesso che ha dichiarato il Psv dopo la fine del campionato in Olanda. Ossia, non voglio fare i complimenti all’Ajax, agli arbitri e al Var. Voglio finire 5° o 6°, è il nostro obiettivo. Non ho paura della mancanza di concentrazione».
Due partite alla meta, nelle quali bisognerà ritrovare per prima cosa i gol. La Roma è rimasta a secco nelle ultime due partite di campionato con Bologna e Fiorentina scivolando al 9° posto alla voce attacco. Prima di lei, Inter (78), Lazio (72), Napoli (68), Atalanta (65), Milan (64), Verona (62), Sassuolo (61) e Fiorentina (56) a precedere i giallorossi e la Juventus (55). Gol chiama Tammy. Abraham in campionato è ormai fermo alla doppietta nel derby, lo scorso 20 marzo. Calendario alla mano, quasi due mesi fa.
Ha continuato a segnare in Conference League reti pesantissime (la prima nel ritorno con il Bodø, quella decisiva con il Leicester) ma in serie A si è eclissato. Un gol gli permetterebbe di stabilire il nuovo record personale di marcature in una singola stagione nei maggiori cinque campionati europei (ora è a quota 15 come fece anche 2019/20 con il Chelsea) e di eguagliare il primato di marcature per un giocatore inglese in una singola stagione in serie A (16 centri per Gerald Hitchens con l’Inter nel 1961/62).
Una flessione, quella del centravanti, inevitabile considerando che dallo scorso agosto non ha mai riposato. Con quella di oggi, l’inglese sarà sceso in campo 51 volte su 53. Se non è un record, poco ci manca: «Quest’anno abbiamo sofferto in determinati momenti di quantità – rimarca José – Se penso ai minuti disputati dai nostri giocatori, questo si paga. Penso a gente come Tammy, Cristante o Ibanez. I Friedkin (che ieri, aspettando l’Opa, hanno comprato altre 2 milioni di azioni, facendo salire la partecipazione all’88%, ndr) vogliono però arrivare in alto e io con loro, altrimenti non sarei venuto qua».
Sembra già pensare alla prossima stagione. Se ne rende conto da solo e frena: «Non voglio però fare un bilancio. C’è una finale da giocare e chiudere bene il campionato». Se la Roma dovesse vincere entrambe le gare, sarebbe automaticamente in Europa League, senza aspettare Tirana. I giallorossi sono in vantaggio negli scontri diretti con Lazio e Atalanta, alla pari con i viola che però sono indietro nella differenza reti (+9) rispetto a Pellegrini e compagni (+13). Per questo motivo oltre a vincere, questa sera servirebbe farlo con qualche gol di scarto.
Il Venezia ha la terzultima difesa del torneo (68) e nel caso la Salernitana non perdesse a Empoli, scenderebbe in campo già da retrocesso. Vincere quindi per alimentare il ritorno in Europa League e per salutare al meglio il pubblico dell’Olimpico che in stagione ha superato il milione di presenze: «Abbiamo deciso che il minimo che possiamo fare è ringraziare i tifosi. Lo posso fare qui, i miei ragazzi lo possono fare sui social media, ma è più simbolico farlo tutti insieme in campo. Dopo la partita faremo un giro di campo tutti insieme. Se avremo vinto, lo faremo sorridendo».
Sorriso che non perde nemmeno quando, a conferenza terminata, alzandosi ha un pensiero per Zeman: «Anche se in ritardo, volevo fare gli auguri al mister per i suoi 75 anni». Un modo elegante per replicare alle ultime frecciate del boemo.
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