AS ROMA NEWS EMPOLI – Doveva essere la festa di Dybala, è stato il trionfo dell’Empoli. La Roma esce stravolta da una serata terribile. Imbarazzante. Tuonano fischi increduli dai 67.517 spettatori dell’Olimpico, che meritavano ben altro spettacolo alla prima stagionale in piena estate, scrive il Corriere dello Sport.

Nel finale confuso ci poteva scappare anche il pareggio, perché proprio Paulo ha centrato il palo al 94′. Ma se la scossa e il primo gol del campionato sono arrivati da Shomurodov, un esubero rilanciato solo perché Abraham è pronto a salutare la Serie A, significa che niente ha funzionato per 80 minuti. Nonostante tre moduli diversi – più altre varianti fantasiose – tentati da De Rossi per riacchiappare la partita. E’ stato un disastro, sotto ogni aspetto.

Un punto in due giornate contro Cagliari ed Empoli. Questo è l’inquietante bilancio di agosto, identico allo scorso anno, con il mercato ancora aperto e almeno tre titolari da acquistare. Eppure anche con questi giocatori la Roma avrebbe dovuto fare molto meglio. Nel primo tempo, chiuso con il 71,3 per cento di possesso palla, l’Empoli di D’Aversa ha segnato con Gyasi ma avrebbe potuto allungare perché si è procurato altre due occasioni comode (c’è stato un palo di Colombo a porta vuota).

La Roma invece era completamente squilibrata con Soulé e Dybala nel 4-3-3 ai lati Dovbyk più Pellegrini, Paredes e un terzino come Angeliño. Troppo spregiudicata anche per contenere le ripartenze di una squadra ordinata e ordinaria, nella quale Fazzini tra le linee ha fatto ciò che voleva. Per di più il passo lento dei centrocampisti non ha mai permesso a Dovbyk, se si esclude un’iniziativa dei primissimi minuti, di essere pericoloso.

De Rossi è intervenuto già al 35′ passando al 4-2-3-1 con Pellegrini alto a sinistra e Dybala più nel vivo della manovra. Ma Soulé non ha azzeccato un dribbling o un cross e, ad aggravare il report personale, ha lasciato solo Gyasi nell’attimo fatale. Lo stesso Dybala, in evidente ritardo di condizione dopo settimane trascorse a pensare al futuro più che al presente, faticava a esprimere qualità. E così la Roma è ripartita nella ripresa con una rivoluzione tattica: dentro Zalewski a sinistra, Soulé a destra e spazio al 3-4-2-1.

Il meteo sembrava migliorare, la fortuna non ha girato quando Pellegrini (traversa) e Mancini (palo) hanno colpito due legni nella stessa azione; ma una follia di Paredes, che ha steso all’ingresso in area il nuovo entrato Esposito, ha regalato a Colombo il rigore del 2-0. A quel punto De Rossi ha alzato ulteriormente l’asticella del rischio con Baldanzi, Le Fèe e poi Shomurodov. Gli ultimi due hanno concepito l’azione della speranza che ha riacceso l’Olimpico: l’uzbeko non segnava con la Roma da 834 giorni, una bella storia capitata nella partita sbagliata.

È cominciato allora un assedio caotico alla porta di Vasquez, che ha difeso bene ancora su Shomurodov e poi è stato salvato dal destino sul sinistro di Dybala. La sorte ha deciso di premiare i piccoli audaci: il primo campionato cominciato da De Rossi come allenatore è già in salita. E domenica c’è Juve-Roma.



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