AS ROMA NEWS WIJNALDUM – Prima ha scherzato su se stesso e sul suo piano d’allenamento settimanale, poi si è goduto la vittoria dell’Olanda sul Qatar, complimentandosi con quelli che erano (e torneranno ad essere) i suoi discepoli (“Ben fatto ragazzi, avanti al prossimo turno”). Già, perché Gini Winaldum di questa Olanda qui era il capitano e senza la frattura della tibia destra sarebbe stato lì, al Mondiale, a sognare ad occhi aperti con tutto il mondo orange, scrive La Gazzetta dello Sport.
La realtà, purtroppo, è invece profondamente diversa. Ed allora ecco che si torna di colpo al primo passaggio, alla foto che Wijnaldum ha postato ieri, mentre scruta attentamente un foglio. “Guardando il mio programma settimana di allenamento per il recupero…”, le parole del centrocampista della Roma. Già, il recupero. Ma quando sarà davvero completato? E quando sarà finalmente possibile rivedere in campo l’olandese, nel corso di una partita ufficiale?
La scelta del giocatore di non operarsi, procedendo invece con la terapia conservativa, ha inevitabilmente allungato i tempi, facendo slittare il ritorno in campo di Wijnaldum dalla possibile ripresa del campionato alla fine di gennaio, forse anche ai primi giorni di febbraio. E considerando quanto Mourinho ritenga importante il giocatore per il suo scacchiere tattico, è evidente che sia un ritardo doloroso. Wijnaldum sta continuando nel suo percorso lavorativo, fatto un po’ a Rotterdam, a casa sua, in Olanda, e un po’ a Roma, a Trigoria.
La società ha preferito che il giocatore procedesse così, anche per agevolarlo dal punto di vista psicologico nel metabolizzare l’infortunio. Tra poco però si ritornerà definitivamente nella Capitale e probabilmente succederà proprio in concomitanza con la ripresa lavorativa della squadra (9 o 10 dicembre, dopo il periodo di vacanza che Mou ha dato ai giocatori). Il 15, poi, è in programma la partenza per il Portogallo, in Algarve, nella stessa identica località dove la Roma ha svolto anche il ritiro estivo.
E lì Wijnaldum potrebbe anche seguire la squadra, ma più per fare gruppo – o team-building che si voglia – che non per lavorare sul campo. Per quello ci vorrà ancora un po’, bisognerà aspettare la fine di dicembre o giù di lì. Poi a gennaio Gini potrebbe anche giocare una partita con la Primavera (come fece Zaniolo, per esempio, dopo la rottura del legamento crociato) per testare la tenuta atletica e riavvicinarsi gradualmente al ritmo-partita.
E non è un caso che Mourinho già in questi giorni stia lavorando sul 3-5-2, perché nella testa dell’allenatore portoghese – con il ritorno di Wijnaldum in campo – il modulo dovrebbe essere proprio quello: Matic o Cristante come perno davanti alla difesa, con l’olandese e Pellegrini a giostrare da mezzali. Del resto, nell’unica partita giocata finora da Gini (quella di Salerno, alla prima di campionato, quando entrò nel finale di gara) Mou con lui si piazzò proprio così, con un 3-5-2 che in quel contesto aveva lo scopo di rendere più solida la squadra e difendersi al meglio dagli assalti finali della squadra campana.
Wijnaldum, d’altronde, è molto più abituato a giocare in un centrocampo a tre che non in uno a due, volendo anche come centrocampista centrale. Un po’ quello che è anche Johnny Cardoso, 21 anni, metà brasiliano e metà statunitense, in forza all’Internacional. La Roma gli ha messo gli occhi addosso per giugno, può arrivare con un investimento di 5-6 milioni di euro. Ma c’è da battere anche la concorrenza dello Spezia.
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