ULTIME NOTIZIE AS ROMA LAZIO ZANIOLO – L’impressione è che un grande amore fra la Lazio e Nicolò Zaniolo non scoppierà mai. Lo si è capìto bene quando il giocatore, scendendo negli spogliatoi, si è toccato le parti basse in direzione di alcuni tifosi che non gli stavano riversando addosso epiteti oxfordiani, scrive La Gazzetta dello Sport.
Se in passato in un derby un gesto analogo lo aveva fatto anche capitan De Rossi, c’è da dire che le ruggini con la tifoseria biancoceleste, per Nicolò, non sono nuove. La curva Nord, infatti, un paio di anni fa era stata pronta a riservare insulti anche alla mamma di Nicolò (e sui social, all’epoca, il ragazzo aveva risposto); stavolta, in fondo, è stato solo un malinconico seguito. Anche se ora bisognerà capire cosa hanno visto i collaboratori della Procura Federale. Se qualcuno dovesse infatti segnalare il gestaccio in questione, l’attaccante giallorosso rischierebbe una sanzione che va dalla semplice multa anche ad una possibile squalifica.
Ma nella tristezza della serata giallorossa, una delle (non molte) buone notizie per la Roma è che l’attaccante si sta ritrovando. Così, ad esempio, lo santifica José Mourinho: «Nico ha fatto un’ottima partita magari con errori nel decidere alla fine, ha distrutto gli avversari. Peccato che ha avuto un affaticamento fisico che non gli ha fatto finire la gara».
Ecco, sembra proprio che Zaniolo si stia ritrovando, visto che i numeri dicono che – oltre a essersi procurato un rigore (e mezzo) e aver colpito un palo – è il romanista che ha fatto più cross (4), più duelli (18) e più dribbling positivi (7). Certo, c’è stata qualche palla persa di troppo (17), ma il suo apporto è stato importante. Perderlo negli ultimi minuti per stanchezza è stata una disdetta per la Roma, che non si consola col dato dell’essere la squadra con più legni colpiti in Serie A (6). In ogni caso Zaniolo alla fine sui social è tranchant: «Usciamo a testa altissima».
Un mezzo sorriso arriva anche da Ibanez. Per il brasiliano luci e ombre, ma anche la gioia del primo gol in campionato. L’ultimo a riuscirci in un derby era stato Yanga-Mbiwa, ma quel derby la Roma lo vinse. «Siamo entrati con un atteggiamento sbagliato, ma dopo 20 minuti abbiamo cambiato – spiega il brasiliano, quello che ha toccato più palloni tra i suoi, 84 – e la gara è stata controllata sempre da noi. Peccato per il risultato e per i tifosi. Il gol per me significa tanto ma mi dispiace per il k.o.. Avessimo vinto sarebbe stato più bello».
I titoli di coda Ibanez li lascia sulla «convocazione» in campo di Mou per parlare alla squadra. «Ci ha detto cose che rimangono tra noi, ma sappiamo che l’atteggiamento è giusto, dobbiamo continuare così». Più o meno quello che scrive Veretout: «Delusi ma non abbattuti». Come dire, domani è un altro giorno.
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