CALCIOMERCATO AS ROMA ZANIOLO – Essere interessanti è piacevole ma comporta delle responsabilità. Nicolò Zaniolo piace a tanti e per questo sta diventando paradossalmente scomodo. Piace ai tifosi, che lo amano e lo sognano nelle loro squadre, scrive il Corriere dello Sport.
Piace ai club, che si stanno informando sul suo futuro: l’ultimo in ordine cronologico è stato il Napoli, che si sta muovendo con circospezione studiando il budget e le possibilità di investimento. Ora però tocca alla Roma gestire il proprio patrimonio tecnico e finanziario: sono i Friedkin a dover decidere se e come venderlo oppure, al contrario, rinnovargli il contratto che scade nel 2024.
Zaniolo è finito in uno strano meccanismo di cui non è più il manovratore. Con la Roma non gioca dal 17 marzo (contro il Vitesse, quando ascoltò anche i primi fischi dell’Olimpico) e poi è uscito di scena: è andato in panchina senza entrare nel derby, è stato escluso dai convocati per la trasferta di Genova e non sarà presente neanche stasera nella gelida Bodo.
Ha un problema muscolare di leggera entità che ha avvertito di ritorno dalla trasferta con la Nazionale. Tornerà titolare domenica contro la Salernitana, quando sarà chiamato a sostituire lo squalificato Pellegrini, ma soprattutto dovrà convincere Mourinho a restituirgli la centralità perduta all’interno del programma tecnico.
Ecco, la chiave del dilemma è tutta lì. Mourinho lo ha sempre incensato pubblicamente, sin dal primo giorno, supportandolo nel difficile percorso di riappropriazione del proprio corpo, dopo il doppio incidente alle ginocchia che ha frenato l’ascesa di questo eccellente prodotto italiano. Sabato scorso, con il celebre pizzino in cui aveva previsto la «seconda domanda» della conferenza, Mourinho ha chiesto che Zaniolo non diventasse «un’ossessione».
In altre parole, anche se non lo può dire, vorrebbe che di Nicolò si parlasse un po’ meno, per evitare di creare pressioni sulla Roma e sullo stesso giocatore. Però la sensazione è che qualcosa tra i due debba essere chiarito. Nessuno meglio di Mourinho può stabilire se Zaniolo sia ancora indispensabile per la squadra. Nessuno meglio di Zaniolo può aggiungere imprevedibilità e potenza alla squadra stessa. Se riusciranno ad allinearsi in fretta nelle intenzioni, il problema sarà risolto. Ma dipende da tutti e due, ormai, non solo dal giocatore.
Nel frattempo, le indiscrezioni si rincorrono. Con una certezza che arriva da tutte le parti in causa: la trattativa per il contratto di Zaniolo non è mai cominciata. Per la Roma non è una priorità, rispetto a Mkhitaryan che è in scadenza e presto verrà convocato su input preciso dell’allenatore. Di più: da Trigoria filtra che di fronte a una buona offerta (non 80, ma 50 milioni) Zaniolo possa andare via. Del resto Tiago Pinto, il general manager, aveva ammesso con onestà che «nessuno può dire se Nicolò resterà».
E’ dunque comprensibile la posizione di attesa del club. Ed è altrettanto comprensibile l’inquietudine di Zaniolo, che fino alla settimana prima del derby fremeva per il rinnovo e adesso invece si sta interrogando sugli scenari futuri. Sul tema ieri, dopo un inappropriato intervento di un amico di Nicolò, ha provato a rasserenare gli animi l’agente, Claudio Vigorelli. «Il ragazzo va solo lasciato tranquillo, basta voci sul suo futuro, ogni settimana leggiamo di un nuovo club. È concentrato solo sulla Roma e vuole dare il massimo per aiutare il club a raggiungere gli obiettivi della stagione».
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