Tutti in campo con lo scudetto. Curioso ma vero. Per l’amichevole a ranghi incompleti organizzata contro la Primavera, la Roma ha indossato le divise dei giovani di Alberto De Rossi, appunto campioni d’Italia in carica. Ma la notizia più importante della giornata di campo è rappresentata dai 40 minuti di Antonio Rüdiger, schierato da centrale sinistro tra i bianchi della Primavera sotto gli occhi di Spalletti, Massara e Baldissoni. Rüdiger, al primo test agonistico a meno di quattro mesi dall’intervento al ginocchio, è uscito dal campo all’intervallo con una vistosa fasciatura ma ha rassicurato i tifosi: «Sto bene, è andato tutto bene».
SENSAZIONI – Naturalmente è stato un test approssimativo, a scartamento ridotto. Rüdiger è sembrato ancora un po’ timido, non solo nei contrasti ma anche nel calciare il pallone. Per rivederlo in una partita vera, o comunque tra i convocati della prima squadra, bisognerà attendere ancora una ventina di giorni.
SQUILLI – Sull’altro fronte invece è stata un’amichevole di gloria per Iturbe e Gerson, tutti e due a segno nel 3-2 che ha “premiato” i grandi contro i piccini. Iturbe anzi è stato il principale protagonista della partita, giocata sul campo Testaccio del centro sportivo, con una doppietta, ironia della sorte proprio nelle ore in cui Sabatini, suo mentore, lascia la direzione della Roma. Il primo gol è arrivato grazie a un errore difensivo della Primavera che gli ha concesso un facile diagonale per battere Crisanto, il portiere di Alberto De Rossi che aveva partecipato alla preparazione estiva della prima squadra. Il secondo gol è venuto di testa su un preciso cross di Paredes. La terza rete è stata appunto firmata da Gerson nel secondo tempo: trovatosi sul limite dell’area, il ragazzino si è spostato il pallone sul sinistro e ha tirato all’angolino sorprendendo Lobont, che nel frattempo era passato dall’altra parte. Una giocata brasiliana, finalmente. Per la Primavera invece si è messo in grande evidenza l’esterno senegalese Keba, già autore di 5 gol in 4 partite di campionato baby: prima ha ispirato l’azione del primo gol, servendo Soleri che poi di tacco ha smarcato Spinozzi davanti a Lobont; poi ha concluso personalmente in velocità un contropiede per fissare il risultato sul 3-2. Classe ‘98, scovato nella prima categoria abruzzese dove giocava con una società affiliata alla Roma (lo Spoltore), è stato tesserato soltanto in estate al compimento dei 18 anni dopo essersi allenato per sei mesi a Trigoria. Nella Primavera è già una star.
LA FORMAZIONE – Tornando alla Roma, a cui mancavano 8 nazionali, Spalletti l’ha schierata con il 4-3-3 sfruttando anche Nainggolan, che ormai sembra pienamente recuperato dal triplice infortunio che lo aveva frenato nelle scorse settimane. Non è partito per il ritiro del Belgio, dove il ct Martinez spingeva per convocarlo almeno per la partita di lunedì a Gibilterra, grazie al lavoro diplomatico dei dirigenti romanisti che hanno ricordato alla federazione belga il precedente di Vermaelen (ancora alle prese con la pubalgia dopo la trasferta di settembre a Cipro con la nazionale). Nainggolan, se non interverranno contrattempi nei prossimi giorni, sarà pronto per giocare sabato prossimo a Napoli, in una partita che può orientare in maniera credibile il campionato della Roma.
(Corriere dello Sport – R. Maida)
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