Tre partite saltate per problemi fisici, una per squalifica e quel rosso al 41′ col Porto da farsi perdonare. Appena due gare complete giocate in giallorosso, decisamente sotto il suo livello. Per Vermaelen è un avvio di stagione da dimenticare. I muscoli delicati non lo stanno aiutando, il belga si sta trascinando un affaticamento agli adduttori da tre settimane, nonostante l’assenza di lesioni. La Roma lo ha preservato contro la Sampdoria, lo ha portato a Plzen ma una volta in Repubblica Ceca i medici non hanno dato l’ok ad utilizzarlo perché il fastidio si era ripresentato e il rischio di infortunio era troppo alto, ma dopo la tribuna europea non è stato convocato per la trasferta di campionato a Firenze. «Se lo si usa si ritorna indietro, per cui è fuori», ha sentenziato Spalletti in conferenza stampa, dopo aver sottolineato il diverso trattamento fatto dal Belgio: «In Nazionale e stato usato nella partita contro Cipro con degli anti infiammatori e quando tornato qui aveva il massimo del dolore». Per Vermaelen i guai fisici non sono una novità, l’anno scorso di questi tempi salto la gara dei gironi di Champions con il Barcellona proprio all’Olimpico (era invece in campo nel 6-1 del ritorno): aveva una coscia ko. Dieci le presenze in Liga nella passata stagione, una soltanto in quella precedente. I media spagnoli hanno raccontato più infortuni che prestazioni e lui otto mesi fa si era difeso cosi: «Mi dà fastidio che mi etichettiate come un giocatore fragile. E’ vero che ho avuto sfortuna per due o tre ma non ho mai avuto bisogno di un sostegno psicologico per tornare in campo, come dite voi».

Accuse e risposte piccate sono ormai in archivio, ma i problemi non sembrano finiti. Certo si tratta di un problema da poco, assolutamente gestibile, ma Spalletti si aspettava di utilizzare il belga come un titolare e invece si è trovato troppo spesso a rivedere la difesa vista la sua assenza. E presto ci sara un concorrente in piu per il posto accanto a Manolas: Rüdiger è allo sprint finale verso il rientro in squadra. Era lui il proprietario di quella maglia l’anno scorso, il crack al crociato gli ha impedito di esserlo ancora, ma a tre mesi dall’operazione è quasi pronto e non vede l’ora di ricominciare a giocare. «Nei prossimi giorni – ha spiegato Spalletti alla vigilia di Fiorentina-Roma – inizierà un lavoro di confidenza con la Primavera, senza impatti, e tra una ventina di giorni dovrebbe essere in grado di allenarsi in maniera più vera con i baby per poi ritornare con noi». Un processo graduale che conosce bene Strootman, passato dalle mani del chirurgo Mariani fino alle partite con papà De Rossi in panchina: la fase di riatletizzazione deve seguire vari step e con i più piccoli Rüdiger potrà scendere in campo senza il timore di ricevere contrasti importanti. Nel giro di un mese dovrebbe mettersi a disposizione della prima squadra. Sono simili le tempistiche per Nura, operato al legamento crociato posteriore dieci giorni prima del tedesco, mentre per Mario Rui l’attesa a lunga: è ancora nella fase medica, allo stadio da spettatore ha mostrato una camminata fluida, ma l’infortunio è «fresco» e il rientro previsto per dicembre.

(Il Tempo – E. Menghi)



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