Contrasti, dribbling e disimpegni: sono le tre parole per descrivere il ritorno al calcio giocato Antonio Ruediger. Il centrale lo scorso giugno, mentre era in nazionale, riportò una lesione al crociato del ginocchio destro; un’operazione e mesi di riabilitazione lo hanno accompagnato fino a ieri, quando alle 15 è sceso in campo con i ragazzi della Primavera per affrontare in amichevole proprio i suoi compagni di prima squadra. Nel match in famiglia a Trigoria, Ruediger è stato schierato da Alberto De Rossi per solo un tempo dimostrando di essere sulla strada giusta per il ritorno tra i grandi al 100%: sul 2 a 0 ha salvato la squadra dal terzo gol intercettando un passaggio di El Shaarawy che avrebbe spedito Iturbe in porta, ha dato indicazioni alla difesa ed ha richiamato in più di un’occasione i suoi compagni di reparto. Quello di ieri è stato solo un piccolo passo verso il completo recupero, ci vorranno circa venti giorni prima di vederlo effettivamente all’opera in una gara ufficiale. «È andata bene» ha commentato uscendo dal terreno di gioco dopo i primi 40 minuti, la partita è finita 3 a 2 con una doppietta di Iturbe e rete di Gerson per la Roma a cui hanno risposto Spinozzi e Keba.
Durante il test, l’ormai ex direttore sportivo Sabatini è entrato in campo per salutare Luciano Spalletti con un abbraccio, ha stretto la mano a tutti gli addetti ai lavori presenti sugli spalti e si è congedato a bordo della sua auto. Recuperato Ruediger, il tecnico è in attesa del ritorno di Mario Rui fermo da agosto per una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: «Le condizioni di recupero procedono bene, sto superando l’infortunio e sicuramente tornerò più forte di prima. Ci sono dei margini di miglioramento nel calcio che gioca la Roma e sono fiducioso che nel prossimo futuro faremo vedere grandi cose. Sarri? Lo ringrazio,mi ha fatto fare il salto di qualità. La sua organizzazione di gioco è determinante» ha detto l’esterno al sito ufficiale del club.
(Il Messaggero)
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