Brenter. Passateci questo brutto neologismo, in modo che renda l’idea. L’Inghilterra esce dall’Europa per motivi complicati da capire ma la Roma entra in Inghilterra per ragioni semplicissime: è lì che Sabatini conta di fare affari nel breve periodo. Per il terzino destro, visto che Pablo Zabaleta è ormai vicinissimo, e per il portiere: è in corso l’estenuante trattativa per (ri)portare Szczesny a Roma, come richiesto da Spalletti. In più, già che ci siamo, Sabatini intende sondare la popolarità di Edin Dzeko, che in Premier League ha diversi estimatori nella terra di mezzo: non club di primissima fascia ma comunque strutture sane che possono investire tanti quattrini. Dzeko non può essere considerato dalla Roma un esubero: è un centravanti in lista d’attesa, che può tornare utile in tutte e due le vesti, da giocatore a risorsa di mercato. Di sicuro non verrà svenduto. La futura partenza di Sabatini per l’Inghilterra offre un’indicazione precisa: la Roma si muove, anche fisicamente, per darsi una scossa. Una volta superata la scadenza del 30 giugno, che ha imposto una serie di sacrifici a cominciare dalla perdita di Pjanic, Spalletti può abbracciare i primi acquisti. Sta per cominciare la seconda fase dell’estate romanista. La terza, affannosa e definitiva, partirà a fine agosto dopo il playoff di Champions.
ZABALETA – Dovrebbe essere Pablo Zabaleta il primo colpo della Roma. La trattativa è in corso, in fase avanzata e potrebbe essere finalizzata nelle prossime ore. Zabaleta ha carisma, esperienza e motivazioni, dopo l’infortunio a un ginocchio che ha compromesso la sua ultima stagione al Manchester City, conclusa in crescendo ma non abbastanza da meritare la convocazione per la Coppa America. Argentino ma di passaporto spagnolo, a gennaio compirà 32 anni e costerà 3 milioni: i buoni rapporti tra Sabatini e il Manchester City hanno facilitato l’accelerazione che a breve dovrebbe portare al sì. La Roma è già stata in Inghilterra per blindare l’accordo con Zabaleta, che ha accettato un contratto triennale da circa 2,5 milioni più i bonus (da definire la ricca commissione al procuratore). Deve ora essere sigillata l’intesa con il City. E Sabatini conta di farlo nella prossima missione a Manchester, prevista a giorni. Zabaleta, che può essere utilizzato anche come centrale o terzino sinistro, ha vinto proprio grazie alla versatilità il duello di preferenze con l’olandese Van der Wiel, che nella visita a Trigoria aveva chiesto uno stipendio superiore.
SZCZESNY – Spalletti non ha usato giri di parole con Sabatini: testerà Alisson nel ritiro di Pinzolo ma per il ruolo di portiere vorrebbe riavere tra le mani Szczesny, di cui ha apprezzato le doti nei cinque mesi di coabitazione a Trigoria. Non è ancora stato raggiunto però l’accordo con l’Arsenal per il rinnovo del prestito. Da Londra, dopo un anno in cui hanno pagato due terzi dello stipendio, chiedono che la Roma paghi l’intero ingaggio e versi un indennizzo alla società per la seconda stagione. L’acquisto a titolo definitivo non è invece pensabile, sia perché Szczesny non vuole perdere i contatti con la casa madre sia perché l’Arsenal valuta il suo portiere 18 milioni. Sabatini a questo punto non ha certezze. Spera di superare l’impasse con calma, approfittando delle vacanze a cui Szczesny avrà diritto dopo l’Europeo, e nel frattempo si riserva l’opzione di richiamare De Sanctis, che tra due giorni sarà svincolato e non è stato convocato per il ritiro. Se riuscisse a trattenere Szczesny, poi, bisognerebbe spiegare ad Alisson, titolare nazionale brasiliano, che per un anno gli toccherà partire dalla panchina. Ma questa è un’altra storia.
DZEKO – Dovendo scommettere un centesimo, viene da puntare sul nome del centravanti che la Roma schiererà nel playoff di Champions League a Ferragosto: Edin Dzeko. Regolarmente convocato per l’inizio della preparazione, Dzeko ha buone possibilità di restare a disposizione di Spalletti almeno finché Sabatini non avrà in tasca un supplemento di budget per investire su un altro numero 9, che sia Bacca oppure Milik. Nel frattempo però il futuro viaggio inglese servirà al direttore sportivo per vagliare la consistenza delle offerte. Si è parlato di un interessamento del West Ham e, più di recente, del Sunderland, ma Dzeko non ha avuto segnali forti dalla Premier League e sicuramente non dalle squadre che gli interessano. Se non gli dovesse essere prospettato un trasferimento stimolante, come l’Inter che è un’opzione, potrebbe decidere di mettersi alla prova per convincere Spalletti a dargli una chance. In fondo le ultime parole dell’allenatore («Non gli ho dato la fiducia che meritava ma nella prossima stagione la avrà») sono un attestato di stima importante per un calciatore che tanto nel Wolsfburg quanto nel Manchester City ha vinto il campionato al secondo anno di militanza.
(Corriere dello Sport – R. Maida)
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