AS ROMA NEWS MILAN SACCHI – Arrigo Sacchi, ex allenatore e ct della Nazionale, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in vista di Milan-Roma. Queste sono le sue dichiarazioni sul big match di San Siro.
Che sfida sarà Milan Roma?
“Una squadra prevalentemente tattica, la Roma, contro un collettivo, il Milan. Se i rossoneri dimostrano di essere davvero un collettivo organizzato, avranno sempre più uomini nella zona della palla. E avranno il dominio: un vantaggio non da poco”.
Come si affronta la Roma?
“I giallorossi puntano sulla forza, sul contropiede e sul singolo. Per metterli in difficoltà bisogna essere più squadra di loro. Mourinho li schiera con tre centrali e due esterni, quindi hanno cinque giocatori difensivi. Ciò significa che il Milan, con un centravanti e due ali, avrà superiorità in mezzo al campo. L’importante è che la squadra sia racchiusa in venti-venticinque metri al massimo, così privilegiano la sinergia, la comunicazione e collaborazione tra i reparti”.
E quando i giallorossi hanno il pallone?
“Pressing, pressing, pressing. Sempre i tempi e le distanze giusti. Non esiste altra medicina. L’importante è non far giocare la Roma liberamente. Fondamentalc, però, quando si attacca, pre stare sempre attenzione ai posizionamenti: se si perde il pallone, non si può concedere loro il contropiede, perché sono rapidi e hanno elementi pericolosi come Dybala che può sempre inventare qualcosa. Il trucco è imporre il proprio gioco anche quando il pallone ce l’ha la Roma”.
E come si fa?
“Con il pressing, appunto. I ragazzi di Pioli devono essere bravi a muoversi per far sì che il pallone vada dove desiderano loro, ad esempio sull’esterno che è una zona più facile da controllare. In questo modo si toglie sicurezza all’avversario ed è più facile recuperare la sfera. Certo, sarà fondamentale il lavoro dei tre attaccanti che avranno il compito di alzarsi in pressing e di indirizzare il gioco dei difensori della Roma”.
I pericoli da dove possono arrivare?
“Dal contropiede e dalle palle inattive. La Roma non è un collettivo, fa catenaccio, si difende anche con undici giocatori, però ha elementi veloci nel ribaltamento dell’azione e ha prestanza fisica: in area di rigore rossonera, massima attenzione e marcature strette”.
In possesso di palla, il Milan che cosa deve fare?
“Come ho detto: squadra corta, pallone rasoterra, passaggi veloci e, possibilmente, in verticale. I giocatori devono sempre avere almeno due o tre soluzioni: se Giroud viene incontro, ad esempio, Leao deve buttarsi nello spazio e un altro deve affiancare il portatore per un eventuale cambio di gioco. Il movimento senza palla, nel calcio di oggi, è fondamentale. Guai a chi sta fermo ad aspettare il “passaggino” sui piedi: gli avversari sono già posizionati, ti mangiano”.
La Roma va attaccata con i cross o le incursioni centrali?
“I cross vanno bene, perché c’è Giroud là in mezzo. Però i centrali della Roma sono alti e non fanno complimenti. Cercherei di variare le azioni, e il Milan ne ha le possibilità. Un uno-due al limite dell’area, tra il trequartista e il centravanti, ad esempio, è spesso un grimaldello per aprire le difese”.
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