(Il Tempo) La miglior plusvalenza a bilancio, ma anche il rimpianto più grande. Salah è stato un sacrificio dolorosissimo per la Roma sull’altare del Fair Play Finanziario, un atto necessario per sistemare i conti entro lo scorso giugno, con l’unica consolazione di incassare la somma più alta della storia del club per una cessione: 42 milioni di euro più 8 di bonus, ed era Monchi inaugurata con un bel +30.
“Momo”, che oggi vale almeno il triplo, è mancato tanto ai giallorossi, che hanno rincorso il vice perfetto per tutta l’estate senza trovarlo, Di Francesco è rimasto senza il degno erede dell’egiziano e si è dovuto ingegnare per far funzionare il suo 4-3-3 incentrato proprio sugli esterni, finendo per battere il Barcellona grazie alla poco gradita difesa a tre. L’inizio è stato difficilissimo, Dzeko a settembre soffriva di solitudine in attacco: “Mi mancano Totti, Nainggolan che prima giocava più vicino a me, e Salah”. Superata la crisi, il bosniaco ha ripreso a fare gol pesantissimi, arrivando a quota 20 con la rete ai blaugrana.
L’ex compagno che ora veste tutto di rosso ha segnato quasi il doppio: 39 centri in 44 presenze stagionali col Liverpool, più 13 assist vincenti. In Champions ha eguagliato il record di centri realizzati da un calciatore africano in una singola edizione (senza contare i turni preliminari), detenuto da un certo Samuel Eto’o: 8 con l’Inter nel 2010-11. Ma ha almeno altri 180 minuti davanti per provare a superarlo. “Momo” guida il miglior attacco della competizione europea con 33 gol, nessun club inglese in una singola edizione della Champions aveva segnato tanto. E il protagonista indiscusso di questo meccanismo perfetto è proprio Salah, eletto per la terza volta in stagione miglior giocatore del mese in Premier League. Non era mai capitato prima. Alle presidenziali in Egitto il nome dell’esterno è stato votato da un milione di persone, ha preso il 5% alle elezioni, a sua insaputa.
E’ senza dubbio l’anno di Salah, l’unico in grado di contendere la Scarpa d’Oro a Messi in un testa a testa che li vede al momento a pari merito in cima alla classifica dei bomber con 29 reti nei rispettivi campionati. Non a caso Totti l’ha definito “uno dei giocatori migliori al mondo, capace di fare la differenza. Ecco perché il Liverpool non può essere escluso dalla vittoria finale della Champions League. Quando hai in rosa un calciatore del genere inizi a credere che tutto sia possibile”. L’ex capitano quando a cuore aperto diceva queste verità, un paio di mesi fa, non poteva sapere che il destino avrebbe riservato alla Roma una semifinale storica proprio contro quel top player. Saranno avversari per la prima volta, «ma qualsiasi cosa accada – ha scritto la società all’attaccante egiziano – gli amici rimangono amici. Non vediamo l’ora di rivederti!». Non si è fatta attendere la risposta dell’attaccante: «Al 100%», poi dall’account Twitter della Champions ha aggiunto: «Ho trascorso due grandi anni nella capitale. I tifosi sono incredibili, mi hanno sempre dimostrato amore e rispetto». E «respect » è proprio il commento della Roma. Non c’è dubbio che si siano lasciati bene, Salah ha pure sentito alcuni suoi ex compagni prima del sorteggio: ”Non volevano il Liverpool”. Appuntamento tra vecchi amici ad Anfield il 24 aprile.
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