A proposito di attese, anche Salah è in stand-by. Nel caso dell’egiziano però, acquisti, cessioni o rinnovi c’entrano poco. L’egiziano infatti attende pazientemente che si sblocchi la situazione legata al visto per entrare negli Usa. Anche ieri le pratiche burocratiche per il rilascio dell’Esta (l’Electronic System for Travel Authorization) sono andate a rilento. Da Trigoria assicurano che il visto è stato formalmente approvato ma per problemi amministrativi la pratica non è stata ancora sbloccata. Il tutto andrebbe fatto risalire alla nazionalità del calciatore, visto che il pass dipende da accordi diretti tra i paesi in questione. Un nuovo tentativo verrà effettuato questa mattina con il calciatore pronto a prendere domani il primo aereo a disposizione. Una situazione che non può non indispettire Spalletti. Oltre ad attendere i rinforzi, Lucio non può far altro che prendere atto della situazione e aspettare con ansia l’arrivo di Salah a Boston. La prima amichevole (1 agosto con il Liverpool) è ancora lontana ma l’ex viola sta perdendo giorni preziosi di allenamento.
DEJA VU – Non è la prima volta che accade un imprevisto del genere al club giallorosso. Nell’estate del 2014 ci fu il lungo tira e molla con Gervinho e il rallentamento (che per alcune ore del giorno si trasformò in un vero e proprio blocco) del sistema centrale dei terminali delle ambasciate americane nel mondo che fece slittare l’arrivo dell’ivoriano negli Usa di diversi giorni. Lo scorso anno il copione si è ripetuto in Indonesia con addirittura cinque calciatori (Ljajic, Gervinho, Ibarbo, Doumbia e Sanabria) fermati dalle autorità doganali perché sprovvisti del permesso temporaneo di soggiorno e costretti a tornare in Italia. Ora è toccato a Salah.
(Il Messaggero – S. Carina)
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